Scopre il proprio talento a 50 anni: la storia di Antonio Cabula, scultore sardo autodidatta

Completamente autodidatta, Antonio e la sua storia ci ricordano che non è mai troppo tardi per scoprire una passione e coltivarla.
Antonio Cabula nasce a siliqua nel 1947, lavora come ruspista e conduce una vita abbastanza normale, fino a quando un giorno, scopre quella che diventerà la sua più grande passione: la scultura.
La sua carriera da scultore inizia all’età di circa 50 anni, in un modo estremamente particolare. “Una notte ho fatto un sogno – racconta Antonio -. Il castello dell’acqua fredda di Siliqua stava crollando e io sentivo come la necessità di sorreggerlo. La mattina dopo, quando mi sono svegliato, sono andato in giardino, ho recuperato una pietra, un martello, uno scalpello ed ho iniziato a scolpire ciò che mi ricordavo del sogno”.
Essendo però padre di famiglia, Antonio non potè abbandonare il suo lavoro da ruspista per dedicarsi totalmente alla scultura, perciò continuò a coltivare questa passione ogni volta che aveva un momento libero. Così, dopo un’estenuante giornata a lavoro, Antonio rientrava a casa dalla sua famiglia e, tra attrezzi, pietre e polvere, si rilassava creando nuove opere d’arte.
Grazie al suo talento e al suo impegno è riuscito a completare centinaia di lavori, ottenendo anche importanti riconoscimenti, tra cui ad esempio un diploma di professore ricevuto ad H.C. dall’Accademia italiana “Gli Etruschi” ed il titolo di Senatore Accademico conferito dall’Accademia Internazionale “Città di Roma”.
Il traguardo più importante è stato però senza alcun dubbio l’esposizione di alcune sue opere in una mostra alla galleria d’arte Modigliani a Milano. Molte di queste sculture sono ancora oggi ampiamente utilizzate per abbellire e arricchire piazze, strade e locali di Siliqua.
Completamente autodidatta, Antonio e la sua storia ci ricordano che non è mai troppo tardi per scoprire una passione e coltivarla.

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