Una nuova giornata di addestramento operativo per il Nucleo di Soccorso Subacqueo e Acquatico dei Vigili del Fuoco di Cagliari, ancora una volta nelle acque davanti alla Sella del Diavolo, lo stesso tratto di mare dove nei giorni scorsi si sono concentrate le ricerche di Martina Lattuca, la giovane cagliaritana scomparsa e della quale sono stati ritrovati solo alcuni effetti personali.
Questa mattina il Comando di Cagliari ha inviato uomini e mezzi nautici per una complessa attività formativa che, di fatto, ha permesso di proseguire con metodiche avanzate la ricognizione dei fondali. Due squadre specialistiche sono state impegnate in esercitazioni mirate alla ricerca subacquea in scenari complessi, simulando condizioni analoghe a quelle affrontate nei giorni della scomparsa della giovane.
In considerazione dell’esito negativo delle ricerche sotto costa, i sommozzatori hanno applicato tecniche specifiche per esplorare zone più profonde e con morfologie differenti, spostandosi più a sud rispetto al punto in cui erano stati rinvenuti gli oggetti di Martina.
La prima squadra ha operato con metodi strumentali entro i -20 metri, utilizzando apparecchiature in grado di scandagliare il fondale marino e restituire una mappatura dettagliata della sua conformazione, utile per individuare eventuali anomalie o oggetti.
La seconda squadra ha invece lavorato in immersione diretta, servendosi di trascinatori subacquei e bussola: strumenti che permettono ai sommozzatori di coprire lunghe distanze seguendo un tracciato parallelo alla linea di costa. Una tecnica di “ispezione a tappeto” pensata per non lasciare zone inesplorate.
L’attività, definita “proficua” dal Comando, non ha tuttavia portato elementi utili alla ricerca di Martina nel tratto investigato oggi.
Il Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Cagliari è composto attualmente da 26 specialisti, operativi 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Oltre agli interventi in mare e acque interne, il personale è impiegabile in scenari complessi a livello regionale e nazionale: elisoccorso, operazioni speleosubacquee, ricerca strumentale integrata in alto fondale con sonar e ROV, mezzi necessari per affrontare emergenze ad elevata difficoltà tecnica.
Le ricerche di Martina Lattucca restano al centro dell’attenzione delle squadre specialistiche, che continuano a mettere in campo metodologie e tecnologie avanzate per fare luce sulla sua scomparsa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA