Gesturi ricorda Ignazio Erbì, per mezzo secolo fisarmonicista e ambasciatore della musica sarda nel mondo

Ignazio Erbì, pilastro della comunità pirrese e artista di fama internazionale, verrà ricordato con un memorial a Gesturi domenica 7 agosto.
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Ignazio Erbì, pilastro della comunità pirrese e artista di fama internazionale, verrà ricordato con un memorial a Gesturi domenica 7 agosto.
Classe 1938, è stato protagonista per oltre cinquant’anni delle sagre di tutta l’Isola, anche con brani di sua composizione, partecipando a svariate manifestazioni e dedicandosi, con la sua fisarmonica, a tournée in Italia e in tanti paesi europei.
Momento fondamentale della sua carriera è stato quello legato alla collaborazione con la compagnia teatrale “Actores Alidos” con cui ha preso parte alle rappresentazioni, in Italia e in Europa, del dramma “Sonos de Ammentos”, del quale è stato anche autore delle musiche. La sua ampia produzione discografica comprende una serie di 45 giri, un LP e varie musicassette; nel 1998 ha pubblicato il CD “Nodas”, nel quale sono contenuti i più famosi balli sardi classici.
Il maestro, con l’orgoglio di chi conosce la musica sarda a menadito – ha affermato in passato che il metodo col quale i balli sardi si tramandano è rimasto inalterato; queste musiche, infatti, sono trasmesse “ad orecchio”. L’obiettivo principale che Ignazio Erbì ha voluto raggiungere con questo suo progetto divulgativo è rappresentato dal fatto che con le partiture contenute in questo libro, chiunque possieda conoscenze teorico-musicali può, almeno in parte, superare queste difficoltà, anche se il ruolo dei maestri rimane di fondamentale importanza.
Gesturi ora lo ricorda con orgoglio e commozione. Ecco il programma dettagliato dell’evento:

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Addio a Sergio Frau, il giornalista-scrittore che spostò Atlantide in Sardegna

La Sardegna, che fu al centro delle sue ricerche e delle sue passioni, oggi lo ricorda come il narratore che tentò di restituirle il posto che, a suo avviso, le spettava nel cuore della storia antica.
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È morto a 77 anni Sergio Frau, giornalista e scrittore nato a Roma da famiglia di origini sarde, tra le firme più note della cultura italiana. Figura eclettica, capace di unire rigore giornalistico e passione per il mito, è ricordato soprattutto per aver rilanciato, con i suoi studi, l’ipotesi che la leggendaria Atlantide fosse in realtà la Sardegna.
Nel 2002 pubblicò il saggio Le Colonne d’Ercole – Un’inchiesta, in cui propose di rileggere i testi di Platone alla luce di un’interpretazione innovativa: le mitiche Colonne non andrebbero collocate solo nello Stretto di Gibilterra, come comunemente si ritiene, ma anche nel Canale di Sicilia. In questo scenario, l’isola di Atlante dei dialoghi platonici Timeo e Crizia coinciderebbe con la Sardegna, portando la civiltà nuragica al centro di una nuova visione storica e archeologica.
La sua ricerca sull’Atlantide sarda non rimase confinata ai libri: nell’aprile 2005 un simposio dedicato al suo saggio si tenne nella sede dell’UNESCO a Parigi, accompagnato dalla mostra Atlantika: Sardaigne, Ile Mythe. Un anno più tardi, nell’ottobre 2006, anche l’Accademia Nazionale dei Lincei ospitò un convegno sui suoi studi, inaugurando la mostra Atlantikà.
Il 24 settembre 2010 Frau fu insignito a Roma della prima edizione del Premio di giornalismo L’isola che c’è.
Con la sua opera, Sergio Frau ha lasciato un segno profondo nel giornalismo culturale e nella riflessione sul rapporto tra mito, storia e identità mediterranea. La Sardegna, che fu al centro delle sue ricerche e delle sue passioni, oggi lo ricorda come il narratore che tentò di restituirle il posto che, a suo avviso, le spettava nel cuore della storia antica.

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