La scelta dei pavimenti, delle piastrelle per il bagno, degli infissi, dei mobili e dei colori con cui tingere le pareti: questi sono alcuni dei momenti più divertenti ed appassionati che si attraversano quando si acquista un immobile. Prima di tutto questo c’è però un “ostacolo” da superare che per molti sembra diventare quasi insormontabile: il mutuo. Entrare in una banca e ottenere un finanziamento, si sa, non è certo una passeggiata.

Da un po’ di anni a questa parte nel settore di mutui e finanziamenti è nata una nuova figura professionale, quella dell’intermediatore finanziario. Quali vantaggi si ottengono nel rivolgersi a loro anziché direttamente alle banche per ottenere un mutuo? Ne abbiamo parlato con Riccardo Frigau, Senior Manager di Kiron Partner Spa e responsabile delle filiali di via Roma a Cagliari, via Marconi a Quartu Sant’Elena e via Gramsci a Carbonia.

“Innanzitutto bisogna dire che esistono tanti tipi di mutuo – spiega Frigau -. Ci sono : acquisto più ristrutturazione, acquisto, ristrutturazione, liquidità, consolidamento, surroga, sostituzione più liquidità, acquisto più sostituzione, acquisti all’asta. Ogni prodotto è diverso e ogni banca propone condizioni e requisiti differenti per ogni categoria. Per questo capita di arrendersi dopo i primi due o tre “no” ricevuti. Il punto è che si è andati a chiedere il mutuo in un istituto di credito non adatto a noi”. 

L’intermediatore creditizio conosce bene tutte le banche e capisce in anticipo quali possano essere la filiale e l’istituto in cui il proprio cliente avrà più chance di ottenere il credito necessario. È questa la grande differenza. “Noi siamo alleati del cliente – commenta il senior manager di Kiron Spa -. Se il nostro assistito ottiene il mutuo noi guadagniamo e vinciamo con lui. Diversamente il nostro lavoro sarà stato vano”. I consulenti di Kiron Spa, infatti, fino al momento della stipula dell’atto non ricevono alcun compenso dal cliente. La consulenza è gratuita al 100%.

Riccardo Frigau con una coppia alla ricerca di un mutuo

Come si svolge la consulenza, vero e proprio valore aggiunto dell’intermediazione creditizia? “Ci si incontra con il cliente per una chiacchierata in cui si raccolgono tutte le informazioni principali – spiega Riccardo Frigau -. Alla fine dell’incontro siamo già in grado di dare una risposta sulla fattibilità della pratica e sul massimale degli importi che si possono richiedere. La cosa fondamentale in questa fase è essere chiari e non nascondere nulla al consulente. Scherzando diciamo sempre ai clienti che siamo in un “confessionale”. Avendo tutte le informazioni corrette noi possiamo davvero fare la differenza nella ricerca del prodotto ideale”.

Cosa succede se spuntano dei “problemi” o degli “ostacoli” in questa fase? “Abbiamo mille soluzioni per risolverli assicura il manager di Kiron Spa -. Non esistono clienti non mutuabili a differenza di quello che spesso si arriva a pensare. Se c’è una posizione da sistemare aiutiamo prima la persona a farlo e poi presentiamo la sua pratica all’istituto di credito individuato. Il cliente deve solo dare affidare il mandato per la ricerca della soluzione finanziaria”.

E le pratiche burocratiche, gli atti da presentare, i colloqui con le banche? Chi si occupa di tutto questo? Qui veniamo a un altro grande vantaggio che si ha nel rivolgersi a Kiron Spa. “La burocrazia spesso spaventa i clienti, altre volte li annoia o toglie loro del tempo prezioso – spiega Riccardo Frigau -. Per questo il nostro è un servizio ‘chiavi in mano’. La trattativa con la banca, la scelta del prodotto assicurativo ideale, la presentazione dei documenti necessari e tutto il resto lo facciamo noi. Il cliente deve solo presentarsi dal notaio per la stipula dell’atto”. 

Riassumendo sono tanti i vantaggi garantiti dagli intermediatori creditizi di Kiron Spa: avere dalla propria parte un consulente personale che segue il cliente e che è sempre disponibile per lui; avere a disposizione una quantità infinitamente maggiore di soluzioni da attingere nei diversi istituti di credito e non in una sola banca; dimenticare tutti gli assolvimenti burocratici che vengono affidati a una persona che nel 99% dei casi è più competente del cliente. 

Un episodio accaduto ieri sera all’interno della prosciutteria Pata Negra di Quartu Sant’Elena ha commosso il web e acceso una riflessione profonda su solidarietà e dignità.

Il titolare, Max, ha raccontato sui social di aver notato un ragazzo entrare nel locale con passo incerto, testa bassa, come se volesse passare inosservato. Dopo qualche minuto, il giovane si è allontanato velocemente. Un amico presente ha avvisato Max: il ragazzo aveva nascosto due salsicce nella borsa.

Max lo ha raggiunto all’esterno, pronto a chiedere spiegazioni. Di fronte al suo sguardo, il giovane non ha esitato: ha restituito ciò che aveva preso e, con voce spezzata, ha ammesso di averlo fatto solo perché aveva fame. La rabbia iniziale per il furto si è sciolta, lasciando spazio alla compassione. «Non farlo mai più – gli ha detto Max –. Se hai bisogno, la mia porta è sempre aperta. Posso darti da mangiare qualsiasi cosa tu voglia, ma rubare no, non ti fa onore».

Il post si chiude con un invito che va oltre le mura della prosciutteria: «Non abbiate vergogna di chiedere anche solo un panino. Chiunque può attraversare periodi difficili. Siamo sempre disponibili per chi onestamente ha bisogno di aiuto».

Il racconto ha raccolto centinaia di commenti in poche ore. Molti utenti hanno espresso vicinanza al giovane protagonista e grande stima per la risposta di Max, sottolineando quanto il suo gesto sia un esempio da seguire in un tempo in cui spesso prevalgono giudizio e diffidenza. “Quello che hai fatto vale più di mille parole, grazie per aver ricordato a tutti noi che l’umanità viene prima di tutto”, ha scritto qualcuno. “Purtroppo la fame non aspetta, ma tu hai dato un esempio di dignità e sensibilità”, ha aggiunto un altro lettore.

Dai commenti è nata anche una proposta che ha riscosso subito entusiasmo: il cosiddetto “panino sospeso”, sul modello del caffè sospeso napoletano. In tanti hanno suggerito di permettere ai clienti di pagare in anticipo un panino o un piccolo pasto, da lasciare a disposizione di chi non può permetterselo. Altri hanno proposto di coinvolgere le associazioni di volontariato locali, di organizzare giornate di raccolta alimentare o persino di istituire all’interno della prosciutteria un punto solidale per chi attraversa un momento di difficoltà.

Quello che poteva sembrare un piccolo episodio di cronaca locale si è trasformato in un simbolo di speranza: la dimostrazione che, anche davanti a un errore, la scelta di rispondere con empatia può generare comunità e nuove forme di solidarietà. Il gesto di Max e la risposta dei cittadini mostrano che Quartu – e non solo – ha ancora fame di umanità.