Lo sapevate? Quando Gigi Riva arrivò a Cagliari la maglia numero 11 era sulle spalle di un altro beniamino dei tifosi rossoblù

Lo sapevate? Quando Gigi Riva arrivò a Cagliari la maglia numero 11 era sulle spalle di un altro beniamino dei tifosi rossoblù. Nell’estate del 1963, con il Cagliari in B, Gigi Riva arrivò in Sardegna non senza qualche scetticismo. L’allora
canale WhatsApp
Lo sapevate? Quando Gigi Riva arrivò a Cagliari la maglia numero 11 era sulle spalle di un altro beniamino dei tifosi rossoblù.
Nell’estate del 1963, con il Cagliari in B, Gigi Riva arrivò in Sardegna non senza qualche scetticismo. L’allora 19enne attaccante lombardo fu inizialmente spaventato dal capoluogo sardo, così diverso dalla pianura lombarda. Ma non ci mise tantissimo ad ambientarsi. In gruppo però la maglia numero 11 era già sulle spalle di Tonino Congiu, uno dei beniamini dei tifosi rossoblù. Più tardi Rombo di Tuono confessò: «Mi guardavano storto, i tifosi, perché preferivano Tonino Congiu, a cui presi la maglia numero 11». Ecco come andò a finire.
A Riva bastò un anno, quello della prima storica promozione dalla B alla serie A, per riuscire a strappare al compagno maglia, numero e posto da titolare.
Riva segnò già all’esordio nella sfida esterna contro il Prato ma il mito dell’attaccante amato dalla folla cominciò nel settembre del 1963 all’Amsicora, il vecchio stadio di Cagliari, quando Riva segnò due reti al Napoli.
Dopo quei due gol tutto cambiò. Quelle reti sono sempre state le preferite da Riva che in quel torneo segnò otto gol, cinque dei quali decisivi nelle ultime giornate, che regalarono al Cagliari la prima storica promozione in serie A. Il primo nella prima giornata in trasferta, contro il Prato, come detto, poi la doppietta al Napoli, una rete al Palermo, una decisiva al Potenza, la doppietta al Verona, il gol del pareggio con l’Udinese.
Dopo le prime partite al Cagliari e con la Nazionale maggiore, Gianni Brera stroncò le prestazioni di Riva. “Quanta pena, povero ragazzo”, scrisse. Qualche anno dopo, però, si ricredette. Fece mea culpa e divenne uno dei suoi più grandi estimatori, coniando lui stesso il soprannome di “Rombo di tuono”.
In quel campionato il Cagliari arrivò secondo fu promosso in A: il sogno poteva avere inizio, sette anni dopo arrivò lo Scudetto incredibile.
Il 9 febbraio 2005, nell’aula consiliare del Comune di Cagliari, il sindaco Emilio Floris gli ha concesso la cittadinanza onoraria. La sera stessa, prima della partita dell’Italia contro la Russia giocata allo stadio Sant’Elia, il Cagliari ha ritirato per sempre la maglia numero undici, che fu consegnata a Riva da Rocco Sabato, l’ultimo giocatore rossoblù ad averla indossata, con una cerimonia alla quale parteciparono molti giocatori che con lui avevano conquistato lo scudetto della stagione 1969-70.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Latitante per tratta di esseri umani arrestato a Cagliari dopo 10 anni di fuga, mentre si trovava in vacanza

In vacanza sotto falso anonimato, è stato individuato dai Carabinieri in una struttura ricettiva della città.
canale WhatsApp
Pensava di poter trascorrere indisturbato una vacanza in Sardegna, ma la sua fuga è finita proprio sotto il sole di Cagliari. Un cittadino romeno di 49 anni, ricercato dal 2014 con un mandato d’arresto europeo, è stato arrestato dai Carabinieri mentre alloggiava in una struttura ricettiva della città.
L’uomo, considerato latitante da oltre un decennio, era ricercato per tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. A identificarlo è stata la Squadra Catturandi del Comando Provinciale, che ha condotto verifiche mirate e un’attenta attività d’intelligence.
Secondo quanto accertato dalle autorità romene, il 49enne era a capo di un’organizzazione criminale attiva tra Romania e Italia nei primi anni 2000. Il gruppo si occupava di reclutare connazionali con la promessa di un futuro migliore in Italia, per poi sottoporli a condizioni di sfruttamento.
Le vittime venivano costrette a compiere furti nei negozi, soprattutto nell’area di Genova. Le donne, invece, venivano avviate alla prostituzione in diverse città italiane, sotto minacce e coercizione. Una volta localizzato, l’uomo è stato bloccato senza opporre resistenza. La Corte d’Appello del Tribunale di Cagliari ha convalidato l’arresto e disposto per lui la misura degli arresti domiciliari, in attesa della decisione sull’estradizione verso la Romania, dove dovrà rispondere dei gravi reati contestati.
L’operazione rientra in una più ampia attività di cooperazione internazionale tra le forze di polizia europee, volta a contrastare reti transnazionali di criminalità organizzata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA