Lo sapevate? Il campanile della Cattedrale di Cagliari è originale del Duecento

La Cattedrale di Cagliari è un mix di stili e di epoche che vanno dal 1217 al XX secolo. La torre campanaria, invece, è completamente originale: fu costruita dai Pisani. Diverse le curiosità su questo campanile, dal quale si può ammirare un panorama fantastico sulla città di Cagliari.
Lo sapevate? Il campanile della Cattedrale di Cagliari è originale del Duecento.
La Cattedrale di Cagliari è un mix di stili e di epoche che vanno dal 1217 al XX secolo. La torre campanaria, invece, è completamente originale: fu costruita dai Pisani. Diverse le curiosità su questo campanile, dal quale si può ammirare un panorama fantastico sulla città di Cagliari.
Il campanile originale ricorda le torri difensive del quartiere e si slancia sul lato sinistro della facciata, decorato anch’esso da archetti pensili. Realizzato tra il 1254 e il 1274, la struttura in epoca medievale rivestì anche una funzione di avvistamento e di comunicazione con le altre torri del quartiere di Castello. All’interno ospita ben quattro campane, una delle quali è considerata la più grande dell’isola e una delle più antiche. Percorrendo i suoi 137 scalini è possibile ammirare dall’alto vedute mozzafiato del capoluogo.
Salire i suoi numerosi e ripidi gradini quasi toglie il fiato, ma ne vale la pena. Lo spettacolo che si spalanca dalla cima della torre campanaria della Cattedrale di Cagliari regala sempre emozioni ai suoi visitatori.
Nata nel XIII secolo, insieme alla Cattedrale, oggi la torre campanaria è un gioiello tra i più visitati a Cagliari. Da ogni punto è possibile ammirare la città a 360 gradi e scoprire con lo sguardo i segreti di Castello.
Un monumento ricchissimo di fascino e storia, dai Pisani agli Aragonesi, con l’infante don Alfonso che nel 1326 vi inalbera il suo stendardo, dopo averne preso possesso. Da lì le guardie avevano il compito di tenere sveglie le sentinelle, di notte, piazzate sulle altre torri castellane.
Salendo i suoi gradini, le grandi campane, da sempre orologio immortale di Castello, attirano i turisti. Per qualcuno sembra impossibile sfuggire al fascino di una “toccata”.
Nel corso del tempo la torre campanaria della Cattedrale è stata oggetto di diversi lavori di restauro. Uno di questi nel 1940, necessario al consolidamento dell’edificio per renderlo più maestoso. Ora l’edificio è visitabile, secondo gli orari stabiliti da Orientare.
Le uniche parti originali ancora visibili della Cattedrale sono costituite, come detto, dal campanile, ma anche dall’architrave decorato sopra la porta centrale e dai bracci del transetto con i portoni laterali, che risalgono però al secolo XIV. Tutto il resto è frutto dei vari restauri subiti dalla chiesa nel corso del tempo.
La Cattedrale di Santa Maria venne costruita in stile romanico nel XIII secolo ad opera dei Pisani. Divenne Cattedrale dopo la conquista e il successivo abbandono della precedente sede dell’Episcopio, Santa Igia, capitale del Giudicato di Cagliari.
Come riportato da Cagliari Turismo l’intervento di restauro avvenuto tra il 1699 e il 1704 ad opera dell’architetto Pietro Fossati, ricostruì interamente la facciata in stile barocco secondo il gusto dell’epoca. Un altro restauro avvenuto nei primi anni del Novecento ha buttato giù la facciata barocca alla ricerca dell’ originale facciata romanica, che si credeva fosse ancora presente nello strato sottostante: non avendo trovato la facciata originale pisana, la chiesa rimase per tantissimi anni senza facciata e solo nel 1933 questa è stata completamente rifatta sull’esempio di Santa Maria dei Miracoli di Pisa.
Nel XIV secolo, venne aggiunto il transetto di cui ci restano i due portali laterali, che segnano il passaggio dallo stile romanico a quello gotico: ancora romanico quello settentrionale, già in stile gotico l’altro.
La cappella trecentesca a destra dell’altare è in stile gotico aragonese: al suo interno, il 15 agosto, viene esposta una sacra reliquia, ovvero una spina della corona di Gesù, donata da papa Clemente VII. Oggi è adornata da due bellissimi esempi di argenteria cinquecentesca, un altissimo candelabro e un tabernacolo a forma di tempio. È qui sepolto l’arcivescovo Ernesto Maria Piovella.
La cappella a sinistra dell’altare, invece, è pisana ed è dedicata al Sacro Cuore.
A fianco ad essa è possibile ammirare il Mausoleo di Martino il Giovane, conquistatore aragonese della Sardegna. Il monumento è realizzato con i marmi intarsiati che caratterizzano l’interno della chiesa, di colore rosso, bianco e nero.
L’altare si trova su un presbiterio sopraelevato quadrangolare con cripta sottostante.
Ai piedi del presbiterio è possibile notare quattro leoni che stringono diverse prede (un orso, un uomo, un drago, un toro): facevano parte inizialmente di quello che è considerato il gioiello della Cattedrale, ovvero il pulpito di Mastro Guglielmo.
Oggi il pulpito è diviso in due parti e collocato ai lati del portone centrale di accesso: fu realizzato per il duomo di Pisa nel 1160 e donato a Cagliari nel 1312, quando ormai gli Aragonesi erano alle porte. Il dono, vero e proprio capolavoro di arte medievale, voleva rafforzare il legame tra Pisa e il Castello di Cagliari ed esprimere così l’importanza che la città aveva nella strategia commerciale della città toscana
È interamente decorato con scene tratte dal Vangelo, ma i personaggi vestono abiti medievali; le scene rappresentate appaiono molto espressive, grazie alla tecnica scultorea di far sporgere i protagonisti dal fondo e di forare gli occhi dei personaggi.
Ai lati opposti del presbiterio, due porte permettono di accedere alla cripta, fatta costruire da Monsignor Desquivel a partire dal 1618 per contenere i resti dei martiri ritrovati nelle necropoli di San Lucifero e San Saturno a Cagliari.

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