Un tempo il weekend molti lo dedicavano a lunghe gite in spiaggia: tutti in macchina e alla scoperta di nuove spiagge. Oggi con i prezzi della benzina alle stelle i cagliaritani preferiscono il Poetto.

Vicino a casa, refrigerante e accogliente, forse non proprio adatto agli amanti delle situazioni calme e rilassanti: oggi il litorale cittadino registra il classico “tutto esaurito”.

Famiglie con bambini, “cricche” di amici, turisti, un coacervo di persone in fuga dal gran caldo e desiderosi di trascorrere una giornata al mare senza salassi. E per chi vuole stare comodo meglio spendere qualche decina di euro per ombrellone e lettini piuttosto che in benzina e lunghe code. Il Poetto non è mai stato così tanto “di moda”.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.