La scoperta a Cagliari: un deposito di alimenti abusivo accanto al ristorante

Ieri a Cagliari, nell’ambito di una serie di controlli sulla ristorazione, i carabinieri del NAS hanno sottoposto a ispezione igienico sanitaria un esercizio pubblico. A seguito della verifica ispettiva i militari operanti hanno proceduto alla chiusura autoritativa immediata di un
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Ieri a Cagliari, nell’ambito di una serie di controlli sulla ristorazione, i carabinieri del NAS hanno sottoposto a ispezione igienico sanitaria un esercizio pubblico.
A seguito della verifica ispettiva i militari operanti hanno proceduto alla chiusura autoritativa immediata di un deposito di alimenti funzionale all’attività, individuato nella via prospiciente, in quanto attivato senza che ne fosse stata informata l’autorità sanitaria, che deve essere posta nelle condizioni di poter svolgere la propria funzione di vigilanza sulla tenuta degli alimenti.
Il proprietario, responsabile legale della società che gestisce il ristorante, è stato quindi diffidato, nel rispetto delle norme vigenti, al ritiro di tutti gli alimenti depositati abusivamente presso quel sito clandestino. I carabinieri hanno altresì segnalato all’autorità l’avvenuta rimozione delle anomalie igienico strutturali precedentemente contestate a quell’esercizio pubblico, che già era stato visitato. Dopo essersi posto in regola sotto quest’ultimo profilo, il ristoratore ha però trascurato di segnalare la disponibilità e l’utilizzo di quel deposito.

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Palestra inagibile a Ussana: professore di Scienze Motorie dice no all’incarico per la sicurezza degli studenti

La vicenda, denunciata pubblicamente dal docente, Stefano Mura, solleva preoccupazioni sulla sicurezza degli studenti e sulle condizioni delle strutture scolastiche.
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Doveva iniziare oggi il suo incarico come docente di Scienze Motorie presso la scuola secondaria di primo grado di Ussana, ma Stefano Mura ha deciso di rinunciare. La motivazione è chiara: gli spazi destinati all’attività motoria risultano inadeguati e non sicuri, rendendo impossibile lo svolgimento corretto delle lezioni.
«La parte teorica può essere svolta ovunque, ma la componente pratica è la centralità della materia e non può essere sostituita con lezioni in spazi non idonei» spiega Mura, con 12 anni di esperienza nell’insegnamento. «In tutta la mia carriera non mi era mai capitata una situazione simile, quasi surreale, in cui le condizioni degli spazi impediscono del tutto l’attività motoria».
La situazione descritta dal docente è preoccupante: la palestra è attualmente inagibile, il campo da calcetto inutilizzabile, lo spazio adiacente al campo da basket delle scuole materne non è agibile, mentre l’unico spazio disponibile, il giardino anteriore della scuola, non è adatto ad attività pratiche e comporta responsabilità esclusiva del docente.
«Ritengo fondamentale che questa situazione venga portata all’attenzione degli organi competenti, sia scolastici che comunali, affinché vengano adottati interventi urgenti e concreti» continua Mura. «La sicurezza degli studenti e la possibilità di svolgere l’educazione motoria in spazi adeguati devono essere una priorità assoluta».
Il docente spera che la sua rinuncia, resa pubblica, possa richiamare l’attenzione su questi problemi e contribuire a trovare soluzioni concrete a beneficio degli studenti. «Spero che questa vicenda serva a sensibilizzare le istituzioni: non si può sacrificare l’educazione motoria per carenze strutturali che si potrebbero risolvere con interventi tempestivi», conclude Mura.

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