Nel pomeriggio di ieri, a Cagliari nel quartiere di “San Michele”, i Falchi della Squadra Mobile hanno proceduto all’arresto di un 24enne con precedenti di polizia, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Da qualche giorno i poliziotti avevano posto sotto osservazione l’uomo e la piazza dove a lungo sostava, incontrando numerosi clienti fino al pomeriggio di ieri quando, dopo aver controllato i suoi movimenti, i poliziotti hanno deciso di bloccarlo e controllarlo.

La perquisizione all’interno di un palazzo a cui l’uomo aveva accesso, ha permesso di rinvenire, occultata in una delle plafoniere del vano scala, 16 involucri di cocaina, mentre in una cassetta delle poste e in una cassetta di derivazione dell’impianto elettrico, 2 bilancini di precisione e la somma di 1.190€, ritenuta provento di cessioni di droga.

L’uomo è stato tratto in arresto e accompagnato presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida fissata per la mattinata odierna.

Una storia di violenza domestica culminata con un arresto. Un 25enne residente a Uta, già noto alle Forze dell’Ordine, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Decimomannu con l’accusa di maltrattamenti in famiglia ai danni della madre convivente.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Cagliari, è arrivata al termine di un’attività investigativa avviata lo scorso 3 settembre, dopo una lite domestica che aveva richiesto l’intervento dei militari.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, quella sera il giovane, in stato di evidente alterazione psicofisica, avrebbe aggredito verbalmente e fisicamente la madre, costringendola a fuggire di casa per timore di ulteriori violenze. Il giorno successivo, la donna ha trovato il coraggio di sporgere denuncia, raccontando una situazione di vessazioni e maltrattamenti che – secondo il suo racconto – andava avanti da tempo.

Le dichiarazioni, unite agli accertamenti dei militari, hanno fatto emergere un quadro di gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 25enne. Gli approfondimenti investigativi condotti dai Carabinieri e trasmessi all’Autorità Giudiziaria hanno consentito di documentare una serie di episodi di aggressioni e comportamenti violenti, sia fisici che psicologici, che avrebbero reso la convivenza impossibile.

Sulla base di questi elementi, il giudice ha disposto la misura cautelare in carcere, ritenendo sussistente il rischio di reiterazione delle condotte violente. I militari hanno eseguito il provvedimento nella serata di ieri. Dopo le formalità di rito, il giovane è stato condotto nella Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta, dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i successivi approfondimenti.