La Cagliari che non c’è più: quando allo stadio si tifava al suono della tromba.

Un’immagine che i giovani tifosi del Cagliari stenteranno a capire: Marius e il suo gruppo al Sant’Elia accompagnano le gare del Cagliari, ritmando gli slogan dello stadio con il suono della tromba (un po’ come accade ora per le gare dell’Ajax e dell’Olanda).

Quando tifare era una vera festa, altro che ultras. Marius conobbe Attilio Tacconi, trombettista e componente della banda di Domusnovas, nell’anno dello scudetto. Fu la nascita di una bella e duratura amicizia e collaborazione. La banda suonava all’Amsicora da quando il Cagliari disputava il campionato di Serie C del 1960-61. Con Marius e i Cagliari Club, suoneranno ininterrottamente all’Amsicora e al Sant’Elia per tantissimi anni. Meravigliosi.

Giulio Speranza, nato a Belluno nel 1925, resterà per sempre un simbolo di coraggio e senso del dovere. A soli 22 anni, morì da eroe, adempiendo pienamente alle parole contenute nel giuramento prestato e incarnando i valori fondamentali della Costituzione italiana.

Il 9 febbraio 1948, Giulio, insieme al capo delle guardie della miniera Vincenzo Caddeo, intervenne durante una rapina all’interno della direzione della miniera di Ingurtosu. La banda aveva preso in ostaggio venti impiegati e minacciava le paghe dei minatori. Giulio non esitò: sfidò i malviventi con coraggio straordinario, difendendo la vita degli ostaggi e l’integrità della miniera.

Per il suo eroismo e il suo incrollabile attaccamento al dovere, Giulio Speranza è stato decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Il suo nome è stato ulteriormente onorato con l’intitolazione della caserma dei Carabinieri di San Gavino Monreale e di una via pubblica a Sois, nel suo paese natale di Belluno.