Immaginate una mattina d’estate: la scuola è finita e mentre voi siete ancora a lavoro i vostri bambini fanno la spola tra baby sitter, casa dei nonni o baby parking in spiaggia. Dopo qualche settimana di questa routine estiva li vedrete probabilmente demotivati, annoiati e nervosi. E se vi dicessimo che potrebbero trascorrere le giornate nel centro di Cagliari tra sport, giochi acquatici gonfiabili, giri in pony, corsi di lingua, laboratori artistici e di cucina e tanto altro? Quelle elencate sono solo alcune delle attività svolte all’interno del Junior Summer Camp.

Attività che vi facciamo direttamente raccontare dai protagonisti, i bambini che hanno partecipato al JSC tra giugno e settembre 2021. Dai pony alle mascotte passando per i laboratori di cucina, i gonfiabili e lo sport: tanti i bei ricordi dei piccoli.

Il Junior Summer Camp, giunto quest’anno alla terza edizione nella location del Terrapieno di Cagliari, è un vero e proprio campus estivo multidisciplinare ed esperienziale per bambini dai 3 ai 12 anni nato nel 2020. Dura 12 settimane a partire dal 13 giugno, fatta eccezione per il periodo di Ferragosto (dal 15 al 22 agosto). Ogni settimana partecipano un massimo di 50 bambini che vengono seguiti da uno staff numeroso e qualificato: la responsabile del camp Laura Frigau, un capo animatore, un animatore ogni 10 partecipanti e un addetto sanificazione/pulizie. La direzione artistica è affidata alla lunga esperienza dei Superanimatori nell’animazione e nell’intrattenimento dei bambini.

I bambini, che a seconda delle attività vengono divisi in piccoli gruppi in base all’età, sono catapultati in una carrellata praticamente infinita di esperienze ludico-sportive. Ogni giorno si parte con il baby yoga, un’attività divertente ed educativa che permette ai piccoli di raccogliere tutte le energie necessarie per una giornata all’insegna del divertimento.

Spazio poi all’attività multi-sport nei campi di calcetto e basket che sono a uso esclusivo del Junior Summer Camp. Il caldo? Non è un problema grazie alle tante aree ombreggiate, ai giochi acquatici e alla buona ventilazione della location ai piedi di Castello.

Ogni settimana i bimbi sperimentano tre attività speciali, tutte diverse fra loro e organizzate in collaborazione con le eccellenze del territorio. Alcuni esempi? Si fa la mozzarella con gli esperti di Mozzarilandia, si diventa rockstar per un giorno con il laboratorio musicale di Bateras Kids Music School, si impara a creare vestiti con Viola by Pullover e si mettono le mani in pasta con i pasticceri della Piemontese.

Il campus è dichiaratamente pet friendly: i piccoli partecipanti conosceranno i cani soccorritori e saliranno in sella a dei dolcissimi Pony.

Al Junior Summer Camp non si smette di imparare, pur facendolo in modo molto più leggero e spensierato che a scuola. Grazie alla collaborazione con l’International English Center di via Roma 245, le settimane diventano multiculturali con laboratori di lingua e cultura inglese, spagnolo, francese e cinese. Anche quest’anno ci sarà il gemellaggio con un campus di bambini colombiani che conosceranno i partecipanti del JSC e li sfideranno in una divertentissima game challenge.

È possibile iscrivere i propri bimbi per minimo una settimana, proprio perché trattandosi di un campus esperienziale va vissuto nella completezza delle sue attività. Il pranzo è fornito da un catering esterno in confezioni sigillate nel pieno rispetto delle norme igieniche e anti-covid e con un’attenzione particolare ad allergie e intolleranze alimentari.

C’è un amore che sa di vento salmastro, di colline baciate dal sole e di rosa tenue in un calice ghiacciato. È l’amore di Isabelle e Jean-Paul Tréguer per la Sardegna. E il frutto di quel colpo di fulmine oggi si chiama SO CHIC! – l’unica cantina dell’Isola specializzata nella produzione di vino Rosé, pronta a conquistare i palati del Porto Cervo Wine & Food Festival 2025. Non è una storia qualunque. È la storia di due pubblicitari francesi che, dopo aver venduto la loro agenzia parigina – BIG Success, leader nella pubblicità televisiva d’Oltralpe – hanno deciso di riscrivere la propria vita a sud della Sardegna, tra Villasimius e Castiadas, in un angolo di mondo che loro stessi definiscono un “paradiso”.

Una volta sbarcati sull’isola, Isabelle e Jean-Paul scoprono una lacuna nel panorama vinicolo locale: il Rosé, re delle estati francesi, qui è ancora un outsider. Ma dove molti vedono un’assenza, loro vedono un’opportunità. Nasce così un sogno audace: dare vita alla prima cantina sarda interamente dedicata al Rosé, con un brand dal nome internazionale, leggero e memorabile. SO CHIC !, appunto.

Ma perché proprio il Rosé? Le ragioni sono solide come la terra di Capo Ferrato, dove nasce il Cannonau che firma l’identità del SO CHIC !. In Francia, il Rosé rappresenta oltre il 35% dei consumi di vino. A livello globale ha superato il 15%. E mentre l’Italia esporta con successo, il consumo interno è ancora limitato. Una nuova era è alle porte – e la Sardegna ha tutte le carte per guidarla.
Qui il Cannonau – antichissimo, generoso, erede diretto del Grenache provenzale – incontra il savoir-faire francese in una sinergia perfetta. Il risultato è un Rosé 100% Cannonau, fresco, elegante, sorprendente, ideale per l’aperitivo, per una cena sul mare o un brindisi sotto le stelle. E poi c’è un altro segreto: il cuore delle donne. Perché sono loro oggi a trainare il mercato del vino Rosé: un vino versatile che sa essere chic senza essere snob, che porta con sé il colore dell’amore e della libertà.

Il tappo di sughero rosa, una piccola sorpresa “chic” per i consumatori

In appena cinque anni, il Rosé SO CHIC ! è diventato un piccolo fenomeno. Più di 200 punti vendita in Sardegna, tra resort a cinque stelle, ristoranti gourmet, beach club esclusivi e boutique del vino. E poi Roma, Milano, la Svizzera, gli USA, la Francia: un rosé che ha superato il mare, portando con sé l’essenza di un’isola che sa essere autentica e contemporanea. Dal 8 all’11 maggio, Isabelle e Jean-Paul porteranno la loro visione al Porto Cervo Wine & Food Festival 2025, uno degli eventi più prestigiosi del settore Horeca. Una vetrina d’eccellenza dove SO CHIC ! sarà molto più che un’etichetta: sarà una dichiarazione d’intenti.
«Siamo francesi, sì. Ma oggi ci sentiamo più sardi che mai. Abbiamo voluto dimostrare, insieme ai viticoltori dell’isola, che anche la Sardegna può produrre un Rosé capace di competere con i migliori di Provenza», raccontano con orgoglio i fondatori.
E mentre i calici tintinnano tra le mani degli esperti e dei sognatori, una cosa è certa: il futuro del vino Rosé in Sardegna ha già un nome. Ed è terribilmente SO CHIC !