Una storia lunga oltre 50 anni unisce la famiglia Contu alla passione per il buon cibo e la cura degli ingredienti. Tutto ebbe inizio con l’amore tra Gian Felice e Simonetta, che, mentre lavoravano nell’azienda agricola selargina di nonno Gigino (oggi splendido 92enne) si sono conosciuti e non si sono più lasciati. Nei terreni di quell’azienda dove venivano allevati galline, polli, maiali e conigli nel 2004 fu inaugurata la Vecchia Fattoria, ristorante specializzato nelle carni di prima scelta e nel pesce, cucinato da Simonetta, il cui padre era pescatore. La Vecchia Fattoria nasce quasi per gioco: Gian Felice e Simonetta, gran conoscitori dei prodotti del territorio, amavano invitare amici e parenti per coccolarli con le loro ricette. “Perché non aprite un ristorante?”, chiedevano gli invitati dopo ogni pranzo o cena. Detto, fatto: nel 2004 insieme a Massimiliano, uno dei tre figli della coppia, nasce il ristorante.

Nonno Gigino, nell’azienda selargina

Nicola e Alberto, gli altri due figli, lavoravano anche loro nel settore della ristorazione ma in giro per il mondo: Irlanda, Spagna, Australia, Germania, Giappone, Polonia, solo alcune delle tappe. Da ognuno dei Paesi imparano e interiorizzano utili e importanti lezioni di cucina, di accoglienza, di vita.

Nel 2019 Nicola e Massimiliano decidono di tornare a casa, impegnandosi a investire nella nostra terra con l’importante bagaglio di competenze acquisite lavorando in giro per il mondo. Il locale viene completamente ristrutturato. I pranzi e le cene diventano delle vere e proprie esperienze gastronomiche in cui si può fare il giro del mondo attraverso la carne per poi tornare in Sardegna: dai tagli più pregiati di particolari e rinomati allevamenti al Menù Hearty Food, quello del cuore, in cui trovare i sapori di famiglia e ricordare il gusto di una volta. Ravioli artigianali, fregula allo scoglio, orziadas fritte, culurgiones, longusu, trattalia, cordula, trippa e tante altre gustose preparazioni della tradizione rurale.

Assaporare l’Avilena Negra (razza galiziana per antonomasia), la Simmenthal (una delle più antiche razze bovine esistenti al mondo, originaria della Svizzera), la Long Horn Texas (vero simbolo del Texas), il Wagyu Iberico (un incontro tra razze di bovino autoctone della Spagna con il famoso bovino giapponese, Wagyu), la Rubia Gallega (il top delle carni rosse, da bovini rigorosamente allevati allo stato brado), la Red Queen Danese (antica razza originaria delle isole al largo della costa danese), l’Angus (una delle più antiche razze bovine, originaria della Scozia e della regione Angus da cui prende il nome), diventa così un’esperienza lontana dalla solita routine ma possibile vicino a casa propria.

Carni pregiate dalla Sardegna e dal mondo, pasta fresca fatta a mano con il grano Senatore Cappelli, vini selezionati tra le migliori proposte isolane e nazionali e, ciliegina sulla torta, il servizio bus navetta che porterà i clienti al ristorante. Ma da La Vecchia Fattoria non è mica tutto: a maggio una serie di eventi per veri buongustai vi farà risvegliare e vi coccolerà al meglio le papille gustative.

Dry Aged Experience, venerdì 13 maggio dalle ore 20

Gli Chef del ristorante sono pronti a grigliare per gli appassionati di carni fortemente marezzate le Carni Frollate dal Mondo. Una selezione unica per varietà e qualità con capi di bestiame allevati allo stato brado. Due i livelli di sapore: Amatoriale e Professionista. Sta a voi decidere da che parte stare  e prepararvi all’esperienza.

Serata degustazione Birrificio Mascagni, venerdì 20 maggio

Un menù dedicato alle ricette sublimate dai prodotti del birrificio Mascagni di Quartu Sant’Elena: Carpaccio di maialino CBT, gel La Mascagnotta e funghi in tempura di birra, risotto con purpuzza sfumata al La Mascagnotta, zafferano e corallo di Grana Padano, ossobuco stufato, salsa La Mascagnotta e mazzetto al cartoccio di asparagi e per finire la cheesecake al La Mascagnotta.

Degustazioni Liquorificio Is Cogas, venerdì 27 maggio

Una serata per gustare le preparazioni del Liquorificio Is Cogas di Villacidro: liquore di Mirto, da un’antica ricetta di famiglia, l’Amaro 150 e il liquore alla liquirizia accompagnati dalle proposte scelte dagli chef de La Vecchia Fattoria.

Pasta Day al 50%, ogni lunedì, martedì e mercoledì

Il lunedì, martedì e mercoledì, a pranzo e cena gli chef propongono l’assaggio e la condivisione della pasta fatta rigorosamente a mano con il grano pregiato Senatore Cappelli. La promozione prevede l’ordine di due piatti di pasta fresca al prezzo di uno. Il grano duro varietà Senatore Cappelli è un’antica varietà unica che non ha subito alterazioni dovute alle moderne tecniche di manipolazione genetica. Il sapore, gli aromi e i contenuti nutrizionali si sono preservati inalterati nel tempo.

Business Lunch

Un intermezzo agile, veloce ma gustoso e salutare: le proposte variano da un crostone alla caprese, dalla tartare di salmone alla superfood salad, dal burger dry aged al wrap fish, dalla pasta BBQ alla classica arselle e bottarga, dal trancio di salmone alla tagliata di manzo.

Bus navetta gratuito

Per tutti i clienti che hanno prenotato a pranzo ci sarà la possibilità di usufruire di un servizio bus navetta gratuito che farà da spola tra il Policlinico Universitario di Monserrato e il ristorante.

Un percorso di sapore e gusto accompagnato dalla passione e l’impegno: un’importante storia alle spalle e un presente nel chiaro segno della contemporaneità e internazionalizzazione. Ma la famiglia Contu non si ferma qui: nel futuro della Vecchia Fattoria ci sono a breve una nuova apertura (in pieno centro storico a Cagliari, in Castello) e tanti progetti, ognuno nel segno di una particolare specializzazione (pasta fresca, pesce, aperitivi).

Come si dice caminetto in sardo campidanese?

Caminetti sardi: tradizioni e calore al centro dell’inverno. Questo elemento, simbolo di convivialità e calore domestico, rappresenta un’istituzione ben radicata nella cultura isolana. Ma come si dice caminetto in sardo campidanese?

Con l’arrivo dell’inverno, nelle serrate serate fredde che caratterizzano la stagione, il caminetto torna a ricoprire un ruolo fondamentale nei paesi della Sardegna. La risposta a questa curiosità è tanto affascinante quanto variegata: i termini più utilizzati per descrivere questo indispensabile fonte di calore sono tziminera, ziminera, giminera, ma anche forredda, foxili e fogu.

La lingua sarda, con le sue sfumature dialettali, riflette una tradizione agropastorale che ha sempre caratterizzato la vita nell’isola. In particolare, nei comuni dell’entroterra, dove gli inverni possono essere piuttosto rigidi, il caminetto ha storicamente assunto un’importanza cruciale, non solo per il riscaldamento, ma anche come centro di socializzazione, dove le famiglie si riuniscono attorno alle fiamme danzanti per raccontare storie e condividere momenti di intimità.

Il termine tziminera deriva dallo spagnolo chiminera, evidenziando le influenze culturali che hanno attraversato la storia sarda. Ma qualsiasi sia il nome con cui lo si chiama, il caminetto resta un simbolo di calore e accoglienza. Quindi, mentre ci prepariamo ad affrontare il freddo, non dimentichiamo di accendere queste tradizioni che riscaldano non solo gli ambienti ma anche i cuori. E voi, come chiamate questo pezzo di storia e cultura?