È il Cagliari nel primo tempo ad andare in vantaggio con il gol di Bellanova. Nella ripresa la risposta del Torino non si fa attendere: Belotti sigla il pareggio. Replica Deiola che porta i sardi sul 2-1.

All’Olimpico davanti a circa 200 tifosi rossoblu arrivati a sostenere la squadra il Cagliari vince e porta a casa tre punti preziosi.

Primo tempo. La prima occasione arriva per i sardi a 4’ dal fischio d’inizio. Milinkovic-Savic respinge un tiro di Grassi, recupera capitan Joao Pedro di testa, palla ancora respinta. Arriva Deiola, ma il tiro è impreciso.

Sei minuti dopo è il Torino con Ansaldi, Bremer devia, ma Cragno respinge. Ed è gol del Cagliari al 21. Bellanova su assist di Grassi sblocca la gara all’Olimpico. L’esterno insacca a porta spalancata. I granata si fanno vedere dalle parti di Cragno impegnandolo più volte, ma al 35’ è sempre il Cagliari a reggere la gara. I padroni di casa insistono dalle parti di Cragno, ma l’estremo difensore rossoblu si muove bene tra i pali. Tre i minuti di recupero concessi da Volpi. E i primi 45’ sono del Cagliari, nonostante più volte i granata si siano avvicinati al raddoppio.

Secondo tempo. Nessun cambio nell’intervallo. Cagliari un po’ spento nei primi minuti della ripresa che consegna il gol pareggio al Torino: a segnare al 53’ è Belotti che con il destro segna dentro l’area piccola. Non si fa attendere la risposta dei rossoblu: decisivo l’intervento di Bellanova che al 62’ conduce Deiola al gol. Cagliari di nuovo in vantaggio. Ultimi minuti di gioco, gli ospiti si tengono stretti il risultato. Sono loro a gestire il gioco. Volpi concede 5’ di recupero. Il settore ospiti fa sentire la propria voce.

TORINO (3-4-2-1): Milinković-Savić; Djidji, Bremer, Rodríguez; Vojvoda( 69’ Singo),Lukić (85’ Ricci), Pobega, Ansaldi; Pjaca (85’ Sexk), Brekalo (69’ Salabria), Belotti (79’Pellegri). A disp. Nerisha, Izzo, Zima, Singo, Sanabria, Sexk, Ricci, Aina, Pellegri, Warming, Linetty, Buongiorno. All. Ivan Juric

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Goldaniga, Lovato (89’ Ceppitelli), Altare; Bellanova, Marin, Grassi, Deiola, Dalbert; Pereiro (15’ Pavoletti); João Pedro. A disp. Aresti, Radunovic, Keita, Galigano, Lykogiannis, Ceppitelli, Zappa, Cavuoti, Pavoletti, Obert, Kourfaldsi, Carboni. All. Mazzarri.

Arbitro: Volpi di Arezzo

Marcatori: Bellanova 21’, Belotti 53’, Deiola 62’,

Ammoniti: Lovato, Pobega, Goldaniga, Pavoletti, Dalbert

Che cosa vuol dire Strichimiddatzu in sardo campidanese?

Strichimiddatzu, quando una parola racconta un mondo. Sapete che cosa vuol dire?

Che cosa vuol dire Strichimiddatzu in sardo campidanese? È una domanda che apre una riflessione più ampia sul valore del lessico e sulla capacità di una lingua di descrivere la realtà con precisione e ironia, perché Il sardo è una lingua particolare, piena di influenze e di contaminazioni, può essere tagliente e ironica. Definisce aspetti e particolarità e talvolta può essere interessante, particolare, significativa. Anche per indicare aspetti, situazioni inanimate, concetti logici e come in questo caso cose indefinite ma ben chiare nella mente.

In questo contesto linguistico denso e stratificato, ogni termine diventa una lente capace di mettere a fuoco sfumature che spesso sfuggono ad altri idiomi, ed è proprio qui che emerge il fascino di parole apparentemente minime ma ricche di senso, capaci di racchiudere giudizi, percezioni e immagini condivise da una comunità. E allora che cosa vuol dire Strichimiddatzu diventa non solo un interrogativo semantico, ma anche culturale, perché dietro questo vocabolo si concentrano significati che vanno oltre la semplice traduzione letterale e che richiamano un uso quotidiano, vivo, immediato. Strichimiddatzu cosa, oggetto indefinito, stupidità, piccolezza, minutaglia.. una definizione che restituisce l’idea di qualcosa di poco conto, di vago ma riconoscibile, di minuscolo o privo di reale importanza, e che dimostra ancora una volta come il sardo campidanese sappia essere efficace, sintetico e profondamente espressivo nel dare forma a concetti che, pur indefiniti, risultano immediatamente comprensibili a chi li ha ben chiari nella mente.