Frank Pilutti, udinese e sardo nel cuore: “Artista di strada? Un mestiere meraviglioso”

Le note della sua chitarra accompagnano le passeggiate cagliaritane per il centro. Frank Pilutti è uno dei tanti artisti di strada per le vie dello shopping. Friulano, sì, ma anche un poco sardo. "Questo mestiere è bello. Non è solo il guadagno in moneta che si guarda, ma anche il rapporto umano con le persone"
Lunghi capelli e occhi azzurri. La sua chitarra è il prezioso strumento di lavoro per le strade dello shopping cagliaritano. Francesco “Frank” Pilutti è uno dei tanti artisti di strada che si esibisce per le vie del centro della città. “Non siamo troppi, per la verità, visto che quest’isola è una meta un po’ difficile per uno che vuole girare. Ma questo è un bene, perché ci conosciamo e siamo tutti amici”.
37 anni, da un decennio artista di strada. Si è iniziato a Udine, la sua città, con gli amici e il contrabbasso, poi il giro per l’Europa, anche per grandi capitali, come Bruxelles. “L’artista di strada? Un mestiere che mi dà da vivere ed è bellissimo. Per questo lo faccio”.
Da circa 3 anni Frank è una presenza costante e gradita per le vie di Cagliari. Dalle Dolomiti al mare di Sardegna, distanze di chilometri e non solo. Ma l’Isola non è certo scelta casuale. “I miei genitori hanno vissuto qui, per motivi di lavoro. E io con loro, da ragazzino. Cagliari e la Sardegna ce le ho nel cuore”.
Un nome che sa di italoamericano, Frank Pilutti. “Ma io in America non ci sono mai stato. È solo un diminutivo dato dagli amici”, spiega col sorriso. Ma la passione per la musica e la chitarra, coltivate da autodidatta secondo le proprie inclinazioni e interessi, è chiara e forte più che mai. “Non ero tipo da Conservatorio e ho preferito imparare per conto mio. Oggi i miei non ci sono più. Ma, sebbene la preoccupazione iniziale, sarebbero contenti di questo che faccio”.
Per via Manno e via Garibaldi risuonano le note di De André, tra i tanti, così come il migliore cantautorato nazionale e non solo. “Mi piace cantare nei vari dialetti italiani. Il sardo? Suono il Deus Ti Salvet Maria, ma in determinati periodi e momenti. In questo lavoro è bello anche variare”.
La chitarra risuona in centro e Frank raccoglie i frutti del suo lavoro. Oggi va bene, domani meglio. O forse peggio. Dipende dalle giornate. Ma l’artista friulano è contento così. “In questo lavoro di strada non è importante solo il guadagno in moneta. Ma anche nel vedere che piaci e riusciee a instaurare con la gente un rapporto umano”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Meraviglie di Sardegna: la foresta pietrificata di Carrucana, un gioiello geologico nel territorio di Martis

Nel cuore della Sardegna settentrionale, tra i rilievi dolci e ondulati dell’Anglona, si cela una delle meraviglie geologiche più suggestive dell’isola: la Foresta Pietrificata di Carrucana, uno straordinario gioiello del territorio di Martis che incanta per la sua imponenza e unicità.
Meraviglie di Sardegna: la foresta pietrificata di Carrucana, un gioiello geologico nel territorio di Martis.
Nel cuore della Sardegna settentrionale, tra i rilievi dolci e ondulati dell’Anglona, si cela una delle meraviglie geologiche più suggestive dell’isola: la Foresta Pietrificata di Carrucana, uno straordinario gioiello del territorio di Martis che incanta per la sua imponenza e unicità.
Qui, in uno scenario dove il tempo sembra essersi fermato, la natura ha lasciato una testimonianza millenaria che affonda le sue radici nel Miocene inferiore, circa venti milioni di anni fa. Una violenta eruzione vulcanica travolse le rigogliose foreste che allora occupavano la zona, coprendole con un manto di cenere e sedimenti nei pressi di antichi bacini lacustri. Il silicio contenuto nelle ceneri favorì un eccezionale processo di fossilizzazione, che trasformò il legno degli alberi in minerali senza alterarne l’aspetto originario, conservando i dettagli delle venature, delle cortecce e delle strutture cellulari come in un’opera d’arte naturale scolpita nel tempo.
Oggi, la Foresta Pietrificata di Carrucana rappresenta il cuore pulsante del Parco Paleobotanico, un’area protetta che si estende per circa 100 chilometri quadrati e coinvolge, oltre a Martis, anche i territori dei comuni limitrofi di Bulzi, Laerru e Perfugas. Questo spazio è diventato un punto di riferimento per studiosi, appassionati di geologia e amanti delle escursioni, grazie alla sua straordinaria concentrazione di tronchi fossili di dimensioni impressionanti, molti dei quali ancora in posizione eretta e saldamente ancorati al terreno, con le radici visibili come se fossero ancora vivi e pronti a germogliare.
Il paesaggio assume un fascino surreale, quasi primordiale, e camminando tra questi giganti pietrificati si ha la sensazione di compiere un viaggio nel tempo, verso un’epoca in cui l’isola era profondamente diversa, avvolta da un clima umido e ricca di grandi foreste. Il Parco Paleobotanico, istituito ufficialmente nel 1992 per proteggere e valorizzare questa eredità unica, è il frutto di un progetto lungimirante che ha saputo unire tutela ambientale e promozione culturale, trasformando un raro patrimonio naturale in una risorsa preziosa per il turismo sostenibile e per la memoria collettiva dell’isola.
Meraviglie di Sardegna come la foresta pietrificata di Carrucana non sono semplici attrazioni naturalistiche, ma vere e proprie finestre spalancate sulla storia geologica del nostro pianeta, luoghi capaci di evocare emozioni profonde e riflessioni sull’immensità del tempo e sulla potenza creativa della natura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA