Lo sapevate? Gabriele D’Annunzio si innamorò della cascata sarda “Sa Spendula”
Lo sapevate? La cascata villacidrese di Sa Spendula fece innamorare il poeta Gabriele D'Annunzio, tanto che l'esteta italiano scrisse un sonetto dedicato a questo luogo affascinante della nostra Sardegna
Meta di gite ed escursioni, a pochi passi da Villacidro Sa Spendula è ancora oggi un luogo stupendo e suggestivo, fra pini, oleandri e lecci. Una maestosa cascata, fra le poche presenti in Sardegna e capace di affascinare il poeta esteta Gabriele D’Annunzio, oltre un secolo fa.
Sa Spendula è la cascata generata dal rio Coxinas, nato dalle vette di Santu Miali sul Monte Linas. Più di 60 metri di altezza, tutti da ammirare prevalentemente nella stagione piovosa, quando le acque acquistano il loro impeto maggiore e regalano spettacolo a chi si avventura da quelle parti.
Nel maggio 1882 il poeta Gabriele D’Annunzio, futuro campione rappresentativo dell’estetismo italiano, visitò i luoghi villacidresi, in seguito a un viaggio nell’Isola, in compagnia di Edoardo Scarfoglio e Cesare Pascarella, collaboratori della rivista letteraria e satirica “Capitan Fracassa”.
In Sardegna i tre furono accolti dallo scrittore giornalista Ugo Ranieri, presso la casa di Giuseppe Todde. Il Vate rimase così tanto affascinato dallo spettacolo della cascata villacidrese, da scrivere un sonetto la sera stessa, pubblicato in seguito sulla rivista.
Dense di celidonie e di spineti
le rocce mi si drizzano davanti
come uno strano popolo d’atleti
pietrificato per virtù d’incanti.
sotto fremono al vento ampi mirteti
selvaggi e gli oleandri fluttuanti,
verde plebe di nani; giù pei greti
van l’acque della Spendula croscianti.
Sopra, il ciel grigio, eguale. A l’umidore
della pioggia un acredine di effluvi
aspra esalano i timi e le mortelle.
Nella conca verdissima un pastore
come fauno di bronzo, erto ‘sul calcare,
guarda immobile, avvolto in una pelle.
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