C’erano una volta gli antichi mestieri. Quelli fatti una passione coltivata ed educata sin da bambini, a Cagliari e in Sardegna. Una produzione artigiana capace di dare lustro alla cultura isolana, arricchita di molti oggetti preziosi nati da mani esperte.

Tra i tanti, anche i gioielli realizzati in argento, come i bottoni, capaci di conferire sempre più fasto ai costumi sardi. Tra la metà del XIV secolo e la fine del XVIII alla lavorazione di questo metallo si sono dedicati i famosi argentieri cagliaritani. Nelle loro botteghe, armati di cesoie, pinze, bilance e altri attrezzi, nel corso di tantissimi anni hanno realizzato oggetti di valore eccezionale. Ne è testimonianza la Cattedrale di Cagliari, custode di anfore olearie nate dal sapiente lavoro di questi artigiani.

Senza dimenticare, poi, i lavori in filigrana, tecnica che consiste nell’avvolgere insieme due fili d’argento e due d’oro, ottenendo un unico filo per preziose decorazioni. Gli argentieri cagliaritani hanno sempre goduto di grandissima considerazione, tanto che ancora oggi la toponomastica cittadina ne conserva il nome, seppur ormai poco noto, nella centralissima via Mazzini.

Due anni fa l’esplosione della pandemia ha bloccato tutto. Nel 2021, poi, non si è mai partiti e il silenzio ha purtroppo regnato sovrano a Villanova. Ora, invece, ripartono le attività dei cantori di San Giovanni. Dopo due anni di sospensione delle attività, con Cagliari privata della sua affascinante processione del Cristo, l’Arciconfraternita della Solitudine prova a riunire il coro nello storico rione e a far ripartire le voci.

Dal prossimo lunedì 21 febbraio, dunque, al via le prove dei cori, come comunicato sulla pagina social, consentite esclusivamente se in possesso di super green pass, e dunque per chi doppiamente o triplamente vaccinato oppure guarito dal Covid-19, muniti di mascherina FFP2 e in generale nel rispetto delle ormai note misure di sicurezza.

Una ripresa di certo gradita a chi per anni ha sempre partecipato alle attività dei cantori, così come naturalmente ai fedeli. Intanto, c’è chi spera che questo piccolo ritorno alla normalità sia preludio alla possibile “riconquista” dei riti della settimana santa, assenti ormai dal 2020.