Primo tempo. Il Cagliari gioca uomo su uomo, ma l’Atalanta ha la pazienza di aspettare. In sottofondo, la carica del tifo rossoblu. Lungo possesso palla dei padroni di casa, ma i sardi non concedono varchi. Primi 20’ di gioco la forte pressione dei padroni di casa costringe il Cagliari al fraseggio. Mezz’ora di gioco e sono tre le occasioni pericolose create dai bergamaschi, il Cagliari, invece, non è ancora riuscita a far realmente paura agli avversari. Il direttore di gara non concede minuti di recupero, a Bergamo il primo tempo finisce 0-0.

Secondo tempo. Cinque minuti di gioco e Pereiro sblocca la partita portando in vantaggio i rossoblù. Dubbi sul gol, ma il Var conferma. Neanche il tempo di esultare che Pererio torna all’attacco, ma viene buttato giù violentemente da Musso che viene prontamente espulso. Bergamaschi in dieci. Gara in salita per l’Atalanta, Gasperini si gioca i primi cambi. Giallo per Deiola che diffidato salterà il prossimo turno. Pareggiano i padroni di casa al 64’ con Palomino. Cragno dice no a Zapata, ama Palomino è pronto e a porta vuota sigla il gol dell’1-1. Ottimo assist di Bellanova per Pereiro, che porta con il suo sinistro in vantaggio i rossoblù. Match che esplode in questo secondo tempo sotto il cielo di Bergamo. Il Cagliari è carico, l’Atalanta prova a reagire, ma i sardi sono determinati. Prontera concede 8’ minuti di recupero. Finisce con la vittoria del Cagliari la gara contro l’Atalanta a Bergamo.

ATALANTA (4-2-3-1): Musso; Zappacosta, Palomino, Djimsiti, Pezzella (46’ Maehle); Koopmeiners, Freuler; Pessina (58’ Boga), Pasalic, Malinovskyi; Muriel (58’ Zapata- 71’ Mihaila). A disposizione: Rossi, Sportiello, Toloi, Maehle, Boga, De Roon, Mihaila, Demiral, Hateboer, Scalvini, Zapata. All. Gasperini.

CAGLIARI (3-5-1-1): Cragno; Goldaniga, Lovato, Obert (87’ Obert); Bellanova (87’ Ceppitelli), Deiola (90’ Kourfalidis), Grassi, Dalbert (77’ Baselli), Lykogiannis; Marin; Pereiro. A disposizione: Aresti, Radunovic, Carboni, Ceppitelli, Iovu, Baselli, Kourfalidis, Desogus, Gagliano, Luvumbo. All. Mazzarri.

Arbitro: Alessandro Prontera

Marcatori: Pereiro 50’-68’, Palomino 64’,

Ammoniti: Dalbert, Grassi, Zappacosta, Deiola, Cragno, Goldaniga

Espulsi: Musso

Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.

Foto di Graziano Vannini

L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.

Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.