Mulinu Becciu, da otto anni la paura del maniaco. Le donne del rione si ribellano

"Se avete testimonianze dirette dell'aggressore che si muove nella zona di Mulinu Becciu scriveteci privatamente. Stiamo raccogliendo ogni dettaglio possibile ad aiutare le forze dell’ordine". Camilla Soru, insieme a Chiara Psyché e Natalia Ferrai provano a rompere il muro di silenzio e paure delle ragazze aggredite dal maniaco che dal 2014 terrorizza il rione.
Si aggira nelle vie più recondite e nel cuore della notte. Incappucciato e coi guanti, aggredisce per strada le ragazze nel rione, in brevi e terribili momenti. Dal 2014 il quartiere cagliaritano di Mulinu Becciu è in preda alla paura del misterioso maniaco che negli ultimi anni, a orari casuali e sempre nascosto dalle tenebre, tende agguati alle giovani.
Chiara ha 31 anni, lavora a Cagliari e vive a Mulinu Becciu. Dal 2016 si è fatta portavoce di tutte le ragazze che hanno subito violenza, vivendo terrorizzate e spesso timorose di sporgere denuncia. Con coraggio, la giovane raccoglie testimonianze e storie, e tutte sembrano collimare. Chiara, poi, cerca di spingere le ragazze a mobilitarsi compatte e a uscire dal loro stato di paura.
Guanti neri e passamontagna. Occhiali da sole per proteggersi dallo spray urticante. Tutto sempre uguale. Il caso della studentessa Natalia, poi, aggredita sessualmente mentre andava in mensa, sembra essere stato un altro caso: la descrizione dell’aggressore infatti coincide con quella fatta dalle altre ragazze del quartiere.
“Sto raccogliendo testimonianze e denunce”, spiega Chiara “Psyché”, “ma anche io ho paura e devo sempre chiedere aiuto a mio fratello e mio padre. Il breve tragitto dalla macchina al portoncino, quando torno a casa, me lo faccio col batticuore”.
Sono circa sette le ragazze che hanno denunciato il caso di aggressione. E tantissime scrivono costantemente a Chiara, ancora in preda a profondo orrore. ” ‘Ho pensato di morire ancor prima di essere violentata’ mi ha scritto da poco una ragazza”, racconta la 31enne.
Sui social e non solo, Chiara, insieme a Camilla Soru e la studentessa Natalia Ferrai, fanno appello al coraggio delle ragazze. “Se avete testimonianze dirette dell’aggressore che si muove nella zona di Mulinu Becciu scriveteci privatamente. Stiamo raccogliendo ogni dettaglio possibile ad aiutare le forze dell’ordine”.
E sulla base delle testimonianze sembra essere tracciato un profilo sommario dell’aggressore. “Di sicuro non è extracomunitario. Per due volte ha parlato e sembra essere sardo. Alto circa 1,70 metri, potrebbe avere forse 35-40 anni. Inoltre, è molto veloce. Una volta è sfuggito rapidamente a mio fratello e un amico, che hanno provato a raggiungerlo in macchina”. Chiara aggiunge: “Ci aspetta e ci osserva. Ma non penso ci conosca”.
Donne e uomini del quartiere – padri, fratelli, fidanzati e mariti – vivono dal 2014 nella paura. Risposte dalle istituzioni? “Abbiamo chiesto più pattuglie di ronda durante gli orari notturni. Oppure telecamere. Il quartiere non può fare da solo. I ragazzi non potrebbero appostarsi tutte le notti e poi, magari intervenendo durante una qualche aggressione, rischiare di passare dalla parte del torto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA