Una folla immensa, il silenzio interrotto solo dalle lacrime e dai singhiozzi, un cielo colmo di palloncini bianchi e un unico, semplice messaggio: “Ciao Mariano”. Si sono svolti oggi pomeriggio, nella chiesa di San Giorgio Martire di Sestu, i funerali di Mariano Olla, il giovane di 16 anni trovato senza vita sabato mattina nelle acque tra Su Siccu e il lungomare di Sant’Elia, a Cagliari.
Attorno al feretro, coperto da fiori bianchi, si è stretta una comunità intera, colpita nel profondo da una tragedia che ha scosso tutti. Decine e decine di amici, coetanei, compagni di scuola e semplici cittadini hanno affollato la chiesa e lo spazio antistante, in un silenzioso e composto abbraccio alla famiglia del ragazzo. Mariano aveva appena terminato la terza classe dell’Istituto “Meucci” di Cagliari.
La cerimonia è stata officiata dall’arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi, affiancato dal parroco don Sergio Manunza e da altri due sacerdoti. Proprio don Manunza ha introdotto il rito con la recita del Padre Nostro, pronunciato a voce bassa sulla soglia della chiesa, in un momento carico di emozione.
Durante l’omelia, monsignor Baturi ha scelto parole che potessero offrire un briciolo di conforto nel dolore: «È difficile comprendere la morte, ancor più quella di un giovane. È il mistero della vita, che può finire anche troppo presto. Ma Gesù, passando per la morte, ci mostra che dove l’uomo non può più arrivare, Dio ci aspetta. Nessuna vita è sprecata. I morti non si perdono: restano in noi, come Mariano, in attesa di un nuovo incontro».
Al termine della funzione, il feretro è stato accompagnato in corteo verso il cimitero del paese. Ad accompagnare l’ultimo saluto, un lancio di palloncini bianchi che si sono levati nel cielo grigio del tardo pomeriggio, mentre gli applausi rotti dalle lacrime hanno segnato un commiato doloroso ma pieno d’amore. La morte di Mariano ha lasciato un vuoto profondo tra i suoi coetanei, che oggi si sono trovati a confrontarsi con la crudeltà di un destino che ha portato via uno di loro nel pieno della giovinezza, quando tutto sembrava ancora da scrivere. Oggi, a Sestu, il tempo si è fermato per ricordarlo.
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