“Imprenditore Non sei solo” è un’associazione che nasce dalla voglia di non far sentire abbandonato, dinnanzi ai problemi, nessun imprenditore.

In passato troppe persone hanno visto le loro aziende subire forti tracolli finanziari, a dover chiudere o ancor peggio a pensare a gesti estremi. Così, un gruppo di imprenditori, consulenti, professionisti e avvocati, ha deciso di dire basta e di unirsi per offrire gratuitamente assistenza a coloro che si trovano in difficoltà, a coloro che hanno paura del giudizio di una società che spesso marcia ad una velocità troppo alta per consentire di fermarsi a dare una mano a chi ne ha bisogno.

«Ciò che porta un imprenditore a sentirli isolato – spiega Marco Locci, referente del progetto per la Sardegna e Consulente aziendale OSM  MAB & Co – è solo è la paura del giudizio. Infatti, risulta essere proprio uno dei temi più ricorrenti nelle prime consulenze. Cerchiamo per questo nella prima fase del lavoro di scardinare queste idee: non è la persona a fallire ma solamente un progetto».

Marco Locci, insieme ai responsabili nazionali del progetto Lara Campoli e Andrea Turrini, coordina ogni mese una classe di studio in presenza dove gli imprenditori presenti studiano le regole base del management, quelle regole che li aiuteranno a rimettere la propria attività sui giusti binari.

INSS, “Imprenditore non sei solo”, fondata da Paolo Ruggeri ed Enrico Tosco, ormai è una realtà che opera in tutta Italia e sono tantissimi i soci sostenitori del progetto e i coach che danno una mano a seguire gli imprenditori in difficoltà.

«Noi sappiamo cosa si prova e sappiamo cosa si può fare per uscire dalla crisi – si legge chiaramente nel sito della Onlus, che chiarisce la nobile mission del progetto –  Sappiamo bene che quando ci sono problemi di liquidità, la cosa non si risolve con un prestito o un finanziamento. Probabilmente ci sono delle cause interne che non stai gestendo in azienda e che provocano la mancanza di denaro e sono quelle che vanno risolte. Se stai cercando prestiti o finanziamenti, purtroppo non possiamo esserti utili in questo. Se, invece, stai cercando le soluzioni per risollevare la tua attività, qui troverai le risposte alle tue domande. Non farti fregare da qualche consulente senza scrupoli, non arrenderti! Qui nessuno ti chiederà denaro, vogliamo solo aiutarti».

Marco Locci, Consulente aziendale OSM MAB & Co. – Executive Manager

«Per raccontarvi di questa realtà sono utili alcuni dati – ci spiega Locci – 269 assistiti seguiti, 87 nuovi volontari inseriti, 18 supervisori formati, 36 classi in presenza svolte per gli assistiti, 2890 ore di consulenza fatte».

Non a caso, ecco alcuni traguardi raggiunti da INSS: il gruppo è divenuto una Onlus riconosciuta dallo stato, nel 2021 sono state aperte le classi a Cagliari e Palermo ed è stato scritto un libro dove vengono raccontate tante storie di imprenditori assistiti da INSS che ce l’hanno fatta.

«Abbiamo bisogno di soci finanziatori e di persone che ci diano attivamente una mano» conclude Locci, della MAB & Co.

Puoi saperne di più collegandoti al sito www.imprenditorenonseisolo.it

Come si dice caminetto in sardo campidanese?

Caminetti sardi: tradizioni e calore al centro dell’inverno. Questo elemento, simbolo di convivialità e calore domestico, rappresenta un’istituzione ben radicata nella cultura isolana. Ma come si dice caminetto in sardo campidanese?

Con l’arrivo dell’inverno, nelle serrate serate fredde che caratterizzano la stagione, il caminetto torna a ricoprire un ruolo fondamentale nei paesi della Sardegna. La risposta a questa curiosità è tanto affascinante quanto variegata: i termini più utilizzati per descrivere questo indispensabile fonte di calore sono tziminera, ziminera, giminera, ma anche forredda, foxili e fogu.

La lingua sarda, con le sue sfumature dialettali, riflette una tradizione agropastorale che ha sempre caratterizzato la vita nell’isola. In particolare, nei comuni dell’entroterra, dove gli inverni possono essere piuttosto rigidi, il caminetto ha storicamente assunto un’importanza cruciale, non solo per il riscaldamento, ma anche come centro di socializzazione, dove le famiglie si riuniscono attorno alle fiamme danzanti per raccontare storie e condividere momenti di intimità.

Il termine tziminera deriva dallo spagnolo chiminera, evidenziando le influenze culturali che hanno attraversato la storia sarda. Ma qualsiasi sia il nome con cui lo si chiama, il caminetto resta un simbolo di calore e accoglienza. Quindi, mentre ci prepariamo ad affrontare il freddo, non dimentichiamo di accendere queste tradizioni che riscaldano non solo gli ambienti ma anche i cuori. E voi, come chiamate questo pezzo di storia e cultura?