Leggende cagliaritane. Perda Liàda, quel sasso contro i saraceni e il mito di un lamento d’amore
Al largo della cagliaritana Torre del Prezzemolo si erge l'isolotto de Sa Perda Liàda. Un gigantesco scoglio, nelle acque di Sant'Elia, che nasconde un affascinante leggenda e una storia di un amore barbaramente ucciso.
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Della cosiddetta “spiaggiola” di Sant’Elia, accanto al noto ristorante “Lo Scoglio” e ancora frequentata nelle domeniche estive da molti abitanti del rione, si è parlato abbastanza. Quell’arenile di sabbia e ciottoli, accessibile da una scalinata un po’ nascosta fra le erbacce, raggiungibile dalla strada serrata ai piedi della Torre del Prezzemolo.
Ed è proprio al largo di questa che si erge l’isolotto de Sa Perda Liàda, anche detto Scoglio di Sant’Elia. Forma sub-rotonda, rada vegetazione sulla sua superficie, questa grande “pietra” è teatro di un’affascinante leggenda cagliaritana.
Si racconta infatti che ai tempi delle invasioni saracene un frate, che abitava nel cenobio edificato nella parte alta del promontorio, avvistando l’imbarcazione nemica le lanciò contro una perla proveniente dalla mitra di San Giovenale. Ecco allora che, nel rotolare per il pendio, la perla a poco a poco diventò sempre più grossa e, piombando sull’imbarcazione, la distrusse. È la leggenda della Perda Liàda, ovvero la pietra lanciata.
Come riportato da Gian Paolo Caredda, però, pare che il nome dell’isolotto sia anche quello di Galata, nascondendo così un’altra leggenda. I pescatori del passato infatti sostenevano che, durante la notte, in quel tratto di mare si sentiva un canto melodioso. Questo era il lamento della mitica Galatea, una delle Nereidi che abitavano il Mediterraneo, di cui si invaghì il terribile figlio di Poseidone, Polifemo. A quest’ultimo, tuttavia, la fanciulla preferì il giovane Aci. Il ciclope allora, preso da accesa ira, lo schiacciò con un masso.
Riferimenti Bibliografici: Gianpaolo Caredda, Le tradizioni popolari della Sardegna, Editrice Archivio Fotografico, Nuoro.
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La voce dalla Sardegna che ha incantato ad Amici: Angie da Uta conquista la scuola di Maria De Filippi

Angelica Ibba, in arte Angie, vince la sfida voluta da Rudy Zerbi e si aggiudica un banco nel talent show. A 24 anni, la cantante originaria di Uta, con un passato tra "Ti lascio una canzone" e "The Voice", è pronta a mettere a frutto il suo talento.
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La Sardegna torna protagonista sul palco di “Amici”. Angelica Ibba, conosciuta con il nome d’arte Angie, originaria di Uta (Cagliari), ha fatto il suo ingresso trionfale nella scuola di Maria De Filippi come nuova allieva di Amici 25. La giovane cantante, classe 2001, ha vinto una combattuta sfida di canto contro l’aspirante Frasa, lanciata e voluta dal temibile professore Rudy Zerbi.
Angie ha emozionato pubblico e giudici con una performance che ha messo in luce la sua notevole versatilità. Ha presentato l’inedito “Poco poco”, un’intensa ballata sul dolore dell’amore non corrisposto, e una delicata cover di “Can’t Help Falling in Love” di Elvis Presley, accompagnandosi con maestria al pianoforte.
A decretare la sua vittoria e a spalancarle le porte della scuola (nella squadra di Zerbi) è stata la cantautrice Federica Camba, che ha elogiato la forza interpretativa e la sensibilità artistica della giovane interprete sarda.
Nonostante la giovane età, la carriera di Angie è già costellata di tappe importanti. Dopo aver debuttato in televisione a soli 9 anni in “Ti lascio una canzone” con Antonella Clerici, nel 2018 ha conquistato i coach di “The Voice of Italy” (entrando nella squadra di J-Ax) con una toccante versione di “Issues”.
Oggi Angie vive a Milano per inseguire il suo sogno. Con un seguito di oltre 22 mila follower su Instagram e più di 250 mila su TikTok, dove il suo brano “Frasi mai dette” ha superato il milione di stream, la cantante arriva ad “Amici” già forte di un contratto discografico e di un’estate passata in tour. Ora è pronta per la sfida più grande: dimostrare il suo talento nel talent show che ha lanciato intere generazioni di artisti.
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