Asl di Cagliari, il nuovo manager Marcello Tidore già al lavoro per fronteggiare le criticità

Si apre una nuova sfida per il sistema sanitario regionale: Tidore pronto ad affrontare l'emergenza
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Il manager nuorese approda ora alla ASL di Cagliari, quindi, con una lunga esperienza alle spalle, oltre che in Assessorato regionale alla Sanità, anche in diverse Aziende sanitarie, per dirigere l’Azienda cui afferiscono 5 Distretti socio sanitari (Cagliari Area vasta, Cagliari Area Ovest, Quartu – Parteolla, Sarrabus Gerrei e Sarcidano – Barbagia di Seulo – Trexenta) e 6 presidi ospedalieri (San Giuseppe di Isili, Binaghi, Marino e Santissima Trinità di Cagliari, San Marcellino di Muravera, Cao di Cagliari).
“Si apre una nuova sfida per il sistema sanitario regionale – dichiara il neo manager dell’ASL di Cagliari, Marcello Tidore -. La prima prova è stata l’organizzazione delle campagna di screening per la popolazione scolastica, che ci ha visto impegnati con le amministrazioni comunali a cui va il più sentito ringraziamento per la fattiva collaborazione. Durante il week end sono stati eseguiti circa 28 mila tamponi nel territorio della Asl di Cagliari, con un numero di positivi rilevato del 2.48%”.
Stefano Marcia, Dirigente medico, è attualmente Direttore della Struttura Complessa di Radiologia diagnostica e interventistica del presidio ospedaliero SS. Trinità di Cagliari e dei presidi ospedalieri dell’Area omogenea di Cagliari. E’ anche Presidente regionale della Società italiana di Radiologia e docente nella Scuola di Specializzazione di Radiologia dell’Università di Cagliari.
“Ringrazio i colleghi per la disponibilità che hanno manifestato – commenta il manager Marcello Tidore, nelle more dell’individuazione del DA e del DS definitivi – a coadiuvarmi nella gestione delle attività amministrative e sanitarie della Asl di Cagliari. A loro, ai dipendenti e a tutti i collaboratori i migliori auguri di buon lavoro.“

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Il ragno botola nuragico: le splendide foto che svelano il ragno endemico della Sardegna

Il ragno botola nuragico è una testimonianza vivente della ricchezza naturale dell'isola, un tesoro nascosto che merita di essere conosciuto e preservato.
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La Sardegna, terra di storia millenaria e natura incontaminata, nasconde tra le sue pieghe creature affascinanti e ancora poco conosciute. Una di queste è l’Amblyocarenum nuragicum, un ragno botola la cui scoperta, annunciata nel 2014, ha entusiasmato il mondo dell’aracnologia. Questo ragno, chiamato ragno botola nuragico in onore della civiltà che ha segnato profondamente l’isola, è una specie endemica della Sardegna, rendendola un vero e proprio gioiello della biodiversità locale.
L’annuncio ufficiale è arrivato sulle pagine di Arachnology, il bollettino della Società Aracnologica Britannica, a seguito di uno studio meticoloso iniziato nel 2007. Nonostante fosse noto da tempo, l’animale era stato spesso confuso con un altro ragno botola, il Cteniza sauvagesi, e non era mai stato classificato in modo autonomo. La sua unicità, però, è stata finalmente riconosciuta, e la sua presenza è stata rilevata in una vasta gamma di habitat, dalle pinete e la macchia mediterranea fino agli oliveti e i giardini, dal livello del mare fino a 1100 metri di altitudine.
Il ragno botola nuragico è un ragno di medie dimensioni, con un aspetto compatto e massiccio. I maschi, di solito più grandi, misurano tra i 17 e i 25 mm, mentre le femmine si aggirano tra i 13 e i 17 mm.
La caratteristica più affascinante di questo ragno è il suo stile di vita. Si tratta, infatti, di un ragno botola, un abile costruttore che scava tane nel terreno e le sigilla con un opercolo, una sorta di portello fatto di terra e seta, che assomiglia a una botola. Quando una preda ignara si avvicina, il ragno esce fulmineamente per attaccarla. A differenza del Cteniza sauvagesi, il cui opercolo è spesso e tronco-conico, quello del ragno botola nuragico è sottile e morbido.
I maschi di questa specie, solitamente, si avventurano fuori dalle loro tane nei mesi estivi alla ricerca di una femmina con cui accoppiarsi. È importante notare che, nonostante il suo aspetto imponente e il suo metodo di caccia aggressivo, il ragno botola nuragico è completamente innocuo per l’uomo.
La scoperta di questa specie, endemica della Sardegna, ci ricorda l’importanza di continuare a esplorare e proteggere la biodiversità del nostro pianeta. Il ragno botola nuragico è una testimonianza vivente della ricchezza naturale dell’isola, un tesoro nascosto che merita di essere conosciuto e preservato.

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