Nuovi sardi. Aya Jedidi, piccolo Alfiere della Repubblica e grande orgoglio dell’Isola

Un piccolo Alfiere della Repubblica, con tanta generosità e sogni nel cassetto. Aya Jedidi è ancora tanto emozionata per il titolo ricevuto dal presidente Sergio Mattarella e nel suo cuore ancora tanta emozione.
Nel suo cuore è ancora tanta l’emozione e forse un poco difficile realizzare che, alla giovanissima età di 12 anni, ha dato lustro alla nostra Sardegna. Aya Jedidi è la piccola di Maracalagonis che alcuni giorni fa ha ricevuto il titolo di Alfiere della Repubblica Italiana, premiata dal presidente Sergio Mattarella per l’impegno civile.
Aya è un poco sarda e un poco araba. Figlia di genitori marocchini, vive la sua adolescenza nell’Isola nel piccolo paese, a pochi chilometri dal capoluogo sardo, tra giochi quotidiani, la seconda media all’Istituto Comprensivo “Manzoni” e compiti per casa. Già, perché studiare le piace e davvero tanto. In mezzo, ovviamente, tanti amici e amiche, come Hajar, proveniente dal Marocco, e con la quale è nata una splendida amicizia: quella fatta di aiuto concreto, anche con piccoli gesti.
Aya ha fatto una cosa importante, nella maniera più naturale possibile. Lei, nata in Italia, con tanta gentilezza e disponibilità, si è fatta “ponte linguistico” tra Hajar e il mondo della scuola, un ostacolo altrimenti insormontabile per chi il nostro italiano lo conosce appena.
Un lavoro quotidiano e costante, il cui impegno è stato portato avanti con la semplicità e la genuinità tipica dei bambini. A Maracalagonis infatti lo scorso anno ha fatto conoscenza con la coetanea Hajar, figlia di genitori marocchini e appena trasferita in Sardegna. Piano piano Aya ha preso per mano la sua piccola amica, aiutandola nel percorso di inclusione a scuola e nella didattica. Traduzione delle lezioni, dall’arabo all’italiano, e viceversa, aiuto nei compiti per casa e nelle relazioni con le coetanee.
La piccola Jedidi, inserita nel progetto “Evolve”, è stata un piccolo angelo custode, sempre gentile e studiosa. Poi, a fine dello scorso novembre, ecco la sorpresa che ha riempito d’orgoglio i suoi professori e gli amici. Dal Quirinale la telefonata all’istituto e l’assegnazione del titolo di Alfiere che ha rappresentato una soddisfazione incredibile per la dirigente Emanuela Lampis e la docente di lettere Francesca Congiu, la quale aveva fatto domanda e le cui materie sono certamente tra le preferite di Aya.
Da lì, ecco il primo viaggio in aereo, alla volta di Roma, la cui storia e i monumenti hanno affascinato la piccola Jedidi, amante della storia e dell’italiano. Poi l’incontro con Mattarella, “un uomo molto gentile”, come descritto dalla 12enne. Ora, sotto con lo studio, perché se è vero che “in media stat virtus”, per Aya c’è comunque da pensare al futuro. “Dopo le scuole mi piacerebbe diventare una stilista – il commento – e alle superiori vorrei iscrivermi al liceo linguistico. Da grande potrei ancora aiutare altre persone come interprete e mediatore”.

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