Oggi luogo di arrivo di tantissimi provenienti, in bus o in treno, dall’hinterland cagliaritano e non solo. Ma piazza Matteotti, a distanza di oltre un secolo, conserva ancora il busto del maestro Giuseppe Verdi. Eppure, ancora evidente è un errore non da poco.

Il 27 gennaio 1901, Cagliari, in pieno sviluppo, colpita dalla scomparsa del grande compositore emiliano-romagnolo, decise di celebrarlo con un’opera artistica. Un gruppo di cittadini decise di finanziare la costruzione di un monumento. Si trattava della scultura a mezzo busto, realizzata dal rinomato stampacino Giuseppe Boero.

La scultura, altra 120 centimetri, ritrae il maestro dell’Aida e del Va’ Pensiero, tra i vari capolavori, austero e pensoso nel volto, inconfondibile barba e un cappello a tese larghe. La figura, collocata su un alto pilastro in pietra di Serrenti e adornata da una lira e da rami di quercia e di alloro, reca le scritta “Verdi” e “1911”. Ecco l’errore.

La data di morte riportata, quella del 1911, è un errore grossolano e superficiale. Nel 1943, infatti, durante i terribili bombardamenti subiti da Cagliari, il pilastro e la data furono rovinati. Ci si affidò per il restauro a un maestro, il quale sistemò grossolanamente una data sbagliata, quella del 1911. E tuttora, nel 2021, l’errore c’è sempre.

Da Gavoi ci è giunta questa notte una notizia che ha profondamente rattristato la nostra comunità: Tziu Antoni Manca, all’età di 101 anni, ci ha lasciato.

A dare la notizia è stato Pierino Vargiu, noto come “ambasciatore dei centenari sardi”, che ha condiviso il lutto della comunità intera.

Tziu Antoni era una figura amata e rispettata, custode di storie, saggezza e memoria della nostra terra. La sua lunga vita è stata un ponte tra generazioni, un testimone del tempo che ha attraversato con dignità e serenità.

Alla famiglia di Tziu Antoni vanno le più sentite condoglianze in questo momento di dolore. La comunità di Gavoi si stringe attorno a loro.