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A Cagliari, nei pressi di viale Buoncammino, tra i Giardini Pubblici e gli scorci mozzafiato del quartiere Castello, si ripete una scena che incanta passanti e curiosi: le cene romantiche a lume di candela organizzate da Graziella Santus e Fabrizio Mulas. Un gesto d’amore verso la propria città e un invito implicito a riscoprire il valore delle piccole cose.
Sedie, cuscini, una tovaglia di pizzo ereditata dalla nonna e tanta semplicità: bastano pochi oggetti per creare un’atmosfera intima e rilassata, immersi nella quiete della sera e circondati dal fascino senza tempo di Cagliari.
“L’obiettivo non è solo quello di godersi un momento speciale, ma anche far capire che non serve molto per vivere il bello che ci circonda” – raccontano. Non è raro che qualche passante si fermi incuriosito: proprio ieri, un signore ha chiesto se fossero sardi. “Assolutamente sì, e con grande orgoglio”, è stata la risposta. Perché spesso, sono proprio i residenti i primi a dimenticare le meraviglie a portata di mano.
Non mancano però le critiche, soprattutto da chi guarda con sospetto o imbarazzo queste cene improvvisate all’aperto. “Qualcuno ci chiede se proviamo vergogna – dicono – ma la vera vergogna è pensare di non poterlo fare. Con i panorami che abbiamo, il mare davanti e il cielo sopra di noi, come si può non approfittarne?”.
Un’iniziativa spontanea che si trasforma così in un piccolo atto di resistenza culturale: riconquistare gli spazi urbani per viverli con rispetto, lentezza e stupore. E magari, accendere l’ispirazione di altri.