Cagliari, dal calcio al cricket: come cambiano le partitelle di “bixinau” tra i giovani in piazza

Dal calcio al cricket, alla Marina ecco il nuovo sport di "piazzetta" fra gli adolescenti originari di Bangladesh e India. Noi avevamo il pallone e bomber di quartiere, loro mazza e lanciatore. Tutto un po' "inventato", proprio come si è sempre fatto. Il divertimento? Quello è uguale.
Chiunque oggi abbia più di 30 anni, più o meno, ricorda con nostalgia quelle interminabili partite di calcio giocate nelle piazze di ogni dove a Cagliari.
Campi perlopiù inventati, arbitri inesistenti e tanto sano divertimento fra coetanei del quartiere. Le piazzette come San Siro o l’Olimpico, emulando le imprese dei campioni di Serie A. Poi i tempi sono cambiati, i rioni si sono spopolato, i bimbi spariti dalle piazze. Il calcio di strada dimenticato, forse.
Ma non lo sport. Quello continua a divertire i giovanissimi.
Dal calcio al cricket, però. Ecco allora che nelle serate cagliaritane sotto il Palazzo del consiglio Regionale vanno in scena lunghe e appassionanti partite fra ragazzi. Specchio di nuove culture arrivate nell’Isola, ignote sino a poco tempo fa, ora invece elementi della nostra società. Dal pallone alla mezza, dell’attaccante al corridore, dal bomber al lanciatore. Alla Marina sono ragazzi nella quasi totalità originari di Bangladesh e India, figli dei nuovi lavoratori della società cagliaritani: del barbiere, del commerciante, dell’ambulante o del ristoratore.
Vanno a scuola e alla sera, studio permettendo, eccoli con mazza, palla e guantone. Il campo? Inventato, come il nostro da calcio. E poi lanci, punti, battute e corridori. Il cricket è il loro sport e la loro cultura, e magari questi nuovi cagliaritani provano a farcela conoscere. A noi le regole di questo sport forse ci appaiono complesse. E se qualche nostrano si unisse a loro? Chissà, magari questo gioco potrebbe pure piacere: lo sport diverte ovunque e in ogni epoca.

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