(FOTO) A Sant’Elia il mercatino della domenica, gli “affari” del weekend sotto il sole cagliaritano
Ci si trova di tutto e di più, meta di ritrovo degli "affaristi" della domenica cagliaritana. Ecco il mercatino di Sant'Elia.
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Ci si trova di tutto e di più fra gli spazi allestiti nell’area dei parcheggi del vecchio stadio Sant’Elia. C’è chi va alla ricerca di vestiti e bigiotteria, chi di alimentari, altri invece ci passeggiano curiosi, nelle assolate domeniche cagliaritane. Immancabili, poi, i “cacciatori” di libri, attenti a scovare, fra la moltitudine di romanzi e fumetti, magari qualche pezzo di rara edizione. Venduto, chissà perché, a pochi euro.
Così, occhio a tappeti e bancarelle. E pronti – chi lo sa fare – a mercanteggiare, cercando in qualche modo di ‘spuntarla’ sul venditore, tirando a ribasso il prezzo. In giro, tante le mamme alla ricerca di quaderni e oggetti per la scuola: in questi tempi risparmiare fa sempre comodo. E se poi insieme all’usato si trova anche un po’ di qualità va ancora meglio.
“Si vende bene?” si chiede al venditore. “Dipende dalle giornate” , la solita risposta da chi gli alti e bassi del commercio li conosce bene.
Da oltre un anno il Mercatino Cuore Sant’Elia è una realtà che ha preso il posto della storico “bazar” domenicale di viale Trento. Dopo la chiusura forzata, nel marzo 2020, dettata dalla pandemia, il mondo del piccolo commercio al dettaglio e quello dell’usato si sono trasferiti nell’area parcheggi del vecchio impianto del Cagliari Calcio: oggi sempre più meta di curiosi e piccoli “affaristi” cagliaritani.
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Abbandonata malata e dopo aver partorito: Mirna, la cagnolina da caccia triste. La sua storia e l’appello per aiutarla

Buttata via come uno straccio vecchio dopo aver dato alla luce e svezzato i suoi cuccioli, malata gravemente e senza le forze neanche di reggersi in piedi. L'ennesimo gesto atroce ai danni di una cagnolina da caccia.
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Olbia ha accolto una nuova ospite speciale al rifugio L.I.D.A. Sez. Olbia – I Fratelli Minori. Domenica 15 novembre è arrivata Mirna, una cagnolina da caccia malata, forse cieca, con evidenti segni di rogna e il corpo segnato dalla magrezza. «È una povera cagnolina la cui vita è stata probabilmente segnata da dolore e abbandono», raccontano i volontari, «non sappiamo da dove sia scappata, ma siamo certi che ora con noi è finalmente al sicuro».
Il giorno successivo, i responsabili del rifugio hanno potuto fare i primi accertamenti veterinari. Mirna, adulta e madre di numerosi cuccioli, mostrava problemi alla vista e uno stato di salute generale preoccupante. «Ogni volta che un animale come lei entra nella nostra vita, siamo chiamati a riflettere sulle ingiustizie e sulle sofferenze inflitte a creature innocenti», spiegano.
Il 16 novembre, i volontari hanno condiviso ulteriori dettagli sulla condizione della cagnolina: Mirna presentava alterazioni sensoriali e crisi epilettiche, rifugiandosi nel cibo in modo compulsivo. Era chiaro che si trattava di un momento cruciale per comprendere il suo stato di salute. Il giorno seguente, 17 novembre, i volontari hanno sottolineato la difficoltà di gestire una situazione così complessa. «Non stiamo cercando una casa per lei; chi adotterebbe una cagnolina con mille problemi?», dichiarano, ricordando le difficoltà di chi lavora quotidianamente nel rifugio con quasi 900 animali tra cani e gatti.
Mercoledì 19 novembre, Mirna è stata sottoposta a risonanza magnetica per valutare la sua condizione clinica. Purtroppo, i risultati non sono stati incoraggianti: la cagnolina soffre di una patologia metabolica degenerativa, simmetrica e bilaterale, probabilmente legata a carenze di origine incerta, anche alimentari. «Non esistono cure vere e proprie per la sua condizione – spiegano i volontari – possiamo solo fornirle integratori e accompagnarla nel suo percorso, garantendole un ambiente sicuro e amorevole».
I volontari hanno raccontato anche il passato doloroso di Mirna: «È stata probabilmente abbandonata perché malata. È stata costretta a svezzare i suoi cuccioli, solo per essere poi gettata via come un oggetto non più utile». Nonostante la gravità della situazione, la squadra del rifugio si è impegnata a garantire a Mirna un ambiente pieno di affetto, cure e una dieta di alta qualità per sostenere il suo percorso di recupero.
Il rifugio ha lanciato un appello alla comunità per adozioni a distanza e sostegno economico: «Ogni contributo, anche piccolo, può fare una grande differenza. La vostra generosità ci permetterà di concentrare tutte le energie sulla cura di Mirna», spiegano.
Per informazioni e supporto: 333 4312878 – [email protected]
Sito: www.lidasezolbia.it – Indirizzo rifugio: via Dei Cestai 26, 07026 Olbia (SS)
Donazioni e 5×1000: codice fiscale 01976050904
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