Tanto sole e tanto caldo. Ottobre a Cagliari è iniziato così, con temperature elevate che rimandano il cambio di vestiti chissà a quando. Si esce ancora sbracciati in città e i turisti per i centro gradiscono, e tanto. Meno, di certo, gli studenti: questi gradi in classe non aiutano certamente a seguire la lezione.

Temperature molto alte in questi primissimi giorni di ottobre, eppure l’autunno ha già fatto il suo ingresso, almeno sul calendario, già da qualche settimana. Ma il clima è da primavera inoltrata, vicino ai tepori dell’estate di giugno. Domenica, sono stati tanti ad averne approfittato: spiagge cagliaritane affollate, in primis il Poetto, e un’estate decisamente prolungata.

Ci si chiede allora quando l’autunno farà il suo lavoro. Secondo quanto riportato sul sito di informazione Adnkronos, masse d’aria fresca sono in arrivo in queste ore verso il Mediterraneo, pronte a portare in Italia un clima forse più autunnale, con piogge diffuse da settentrione a meridione. A Nord, in particolare, è molto alto il rischio di nubifragi e piogge eccessive.

E in Sardegna? Forse dalla seconda parte di questa settimana potremmo percepire il raffreddamento del clima, conseguentemente al maltempo in discesa verso il Centro-Sud.

San Francesco patrono d’Italia e un po’ anche del rione cagliaritano di Castello. Il 4 ottobre il Paese celebra il “poverello d’Assisi”, santificato nel 1228, e il quartiere del capoluogo rivolge il suo pensiero a quella statua simbolo della “piazzetta” Carlo Alberto e testimone silenziosa di gioie e dolori.

Nel 1926, ovvero settecento anni dopo la morte di Francesco, allora non ancora patrono nazionale, veniva inaugurata la sua statua al centro della piazza Carlo Alberto. Presente una grande folla di fedeli e autorità, nella Cagliari fascista del tempo, alla presenza del bene ricordato monsignor Ernesto Piovella. Il santo di Assisi, ormai da quasi un secolo, trovava spazio nella “plazuela”, laddove nel ‘600 hanno trovato la morte, in pubbliche esecuzioni capitali, presunti cospiratori politici.

Poi, nel 1943 la guerra e le bombe a sventrare la città: ma il santo era sempre lì, come oggi.