Sardegna, disagi trasporti pubblici. La denuncia di una mamma: “Servizi ridotti nonostante rischio Covid”

Francesca Melis, insegnante e mamma di Tortolì: "Chiedo la collaborazione dei genitori per far valere i diritti nostri e dei nostri figli che pagano un servizio inesistente e da terzo mondo. Uniamoci e facciamoci rispettare"
A pochi giorni dall’apertura delle scuole, continuano i disagi nei trasporti pubblici in Sardegna.
Una situazione che rischia di mettere a rischio la salute degli studenti, visto il permanere dell’emergenza sanitaria a causa del Covid-19.
A tal proposito, arriva la denuncia di Francesca Melis, insegnante e pedagogista tortoliese, preoccupata dalla situazione sia da cittadina che da mamma.
Scrive Melis sui social: “Sono assolutamente indignata e schifata dalla situazione dei trasporti da Tortolì a Lanusei , nello specifico per ciò che concerne i pullman dedicati agli studenti”.
“Pur essendo ancora in balìa di una situazione sanitaria delicata – spiega l’insegnante – dettata dall’emergenza legata alla diffusione del Covid 19, il servizio di trasporto, potenziato per alcuni mesi lo scorso anno scolastico, è stato nuovamente ridotto ai minimi termini. La scuola è iniziata da 3 giorni e non sono mancati disservizi e disagi a carico degli studenti e delle famiglie. Studenti costretti a viaggiare in piedi, lungo tutta la tratta, violando così,sia le norme e le prescrizioni sanitarie, sia la sicurezza stradale”.
Continua la mamma tortoliese: “Genitori in apprensione per la salute e la sicurezza dei propri figli e costretti a viaggi improvvisati per accompagnare i propri figli a scuola e per garantirgli il diritto allo studio. Tutto questo a discapito dei propri impegni e obblighi lavorativi. Non ultima, la situazione precaria dei mezzi obsoleti messi a disposizione e la condizione degli autisti,costretti a lavorare secondo parametri discutibili e rischiosi per loro stessi e per l’utenza”.
“Chiedo la collaborazione dei genitori per far valere i diritti nostri e dei nostri figli che pagano un servizio inesistente e da terzo mondo. Uniamoci e facciamoci rispettare”. Conclude Melis.

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