Riapre oggi il Mercato Civico di via Quirra a Cagliari. Da giovedì scorso, infatti, 29 luglio, la serrata dei box, su ordinanza del sindaco Truzzu, per consentire le operazioni di sanificazione dei locali e indagine epidemiologica Covid-19, e inizialmente sino alla giornata di domenica 1°agosto.

Fermate così tutte le attività lavorative e di vendita dell’area. Poi, la proroga della chiusura ai giorni 2, 3 e 4 agosto, decisa sempre da un’ordinanza comunale in accordo con l’Ats, visto il rilevamento di altri 11 casi di positività al virus, con l’interruzione di tutte le attività di vendita.

Ora finalmente la riapertura. Diversi i box operativi, sia al piano di pesci e carni, sia a quello di frutta e verdura. Altre postazioni sono invece inattive, dal momento in cui alcuni operatori sono ancora in attesa di referto.

«Finalmente, era ora, non se ne poteva più» è il commento della simpatica signora al bancone del pesce. «Il fatto è che sembra che molte persone non lo sappiano e siano convinte che siamo ancora chiusi. Magari facciamolo sapere».

Uno stop che di certo, secondo l’opinione di tanti, non ci voleva, in un periodo delicato per il commercio. «In questi giorni ci sono molte famiglie che ricevono familiari per le vacanze e hanno necessità di fare spesa» commenta la signora al box di noci e frutta secca del secondo piano.

Ma non solo. Perché tante persone del rione, soprattutto anziane, hanno perso per una settimana un servizio sotto casa. «Da giovedì è andato mo figlio a comprare carne e verdura. Ora però ho di nuovo la ‘scusa per uscire. Voglio essere autonoma» commenta la signora Maria P., affezionata cliente del mercato.

All’ospedale Oncologico “Businco” di Cagliari, tra i corridoi silenziosi e le attese sospese, accade qualcosa di straordinario. Le note di un pianoforte si diffondono delicate nell’atrio, trasformandolo in un luogo più umano, più caldo. A suonarle è Gianni Vodret, 88 anni, un uomo d’altri tempi, distinto, sorridente, con lo sguardo gentile e le mani che raccontano una vita intera intrecciata con la musica.

Foto di Emanuele Sibiriu

Gianni, ex bancario con una passione incrollabile per il pianoforte, ha scelto – semplicemente – di donare il suo talento, come forma di volontariato. Suona per chi lotta contro un tumore, per chi aspetta un esito, per chi entra con il cuore carico di paura o dolore. Suona per chiunque si trovi lì, in quell’ora preziosa tra le 10 e le 11 del mattino, perché – come dice lui stesso – «fa bene».

È un gesto che non ha prezzo, né bisogno di applausi. “Perché lo faccio? Perché fa bene agli altri e fa bene anche a me,” raccontò qualche tempo fa e con umiltà durante un’intervista. “A volte chi ascolta si commuove. E mi commuovo anche io.” In quelle melodie raffinate, in quella scaletta che profuma di ricordi e delicatezza, c’è un modo di essere vicini senza parole. Di toccare l’anima, anche solo per un attimo. La sua musica scioglie i pensieri, porta leggerezza in un luogo dove si combatte spesso in silenzio. È una carezza invisibile, un abbraccio offerto con le dita sui tasti. Ogni nota è un dono. Un frammento di bellezza che resiste al dolore.

Gianni Vodret non è una leggenda, ma la sua storia sì: è la storia vera di un uomo che ha scelto di restare umano. Di coltivare un patrimonio prezioso – la musica, l’arte, la condivisione – e di tenerlo vivo dove serve di più. E così, senza saperlo, ogni volta salva un pezzetto di ognuno di noi.