Sub morto a Cala Luna: presto l’autopsia sul corpo di Paolo Sedda che farà chiarezza

L'autopsia chiarirà se sia stato un malore a impedire a Paolo Sedda di riemergere, se abbia perso l'orientamento, o se ci sia stato un problema nelle apparecchiature.
Sarà l’autopsia ad accertare le cause di morte di Paolo Sedda, il poliziotto di 48anni di Nuoro, morto durante un’immersione in una grotta sorgiva di Cala Luna giovedì mattina, il cui corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco nella tarda serata di ieri.
Il Pm di Lanusei Battisti ha dato l’incarico al medico legale Legnini che eseguirà l’esame autoptico sul corpo dell’agente tra lunedì e martedì.
Come riporta Ansa, l’autopsia chiarirà se sia stato un malore a impedire a Paolo Sedda di riemergere, se abbia perso l’orientamento, o se ci sia stato un problema nelle apparecchiature.
Partite anche le prime verifiche da parte della Procura di Lanusei.

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Una mamma sarda offre passaggi ai ragazzi di notte: “Meglio un tragitto sicuro in più che una tragedia in meno”

Un passaggio sicuro per tornare a casa: l’iniziativa di una mamma sarda in aiuto dei giovani.
Un gesto semplice, ma che può fare la differenza tra una serata da ricordare e una notte da dimenticare. A offrirlo è Patrizia Atzeni, 47 anni, mamma e residente nel Sud Sardegna, che ha deciso di mettersi in gioco per un progetto tanto concreto quanto prezioso: accompagnare a casa, in sicurezza, i ragazzi che escono la sera, soprattutto da discoteche e locali.
L’idea nasce da un sentimento che accomuna tanti genitori: l’attesa silenziosa di un messaggio nella notte, la preoccupazione costante per chi è in giro, magari stanco o alterato dall’alcol. Patrizia, invece di restare con le mani in mano, ha scelto di agire. La sua iniziativa è ancora in fase iniziale, ma ha già tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nei fine settimana.
“Non giudico nessuno”, spiega. “Offro solo un’alternativa sicura”. La sua auto è attrezzata per ogni evenienza: un thermos di tè caldo, coperte per chi ha freddo e anche sacchetti per chi ha esagerato con l’alcol. Ma soprattutto, offre attenzione, umanità e zero giudizi.
Il servizio è disponibile prevalentemente nei fine settimana, ma Patrizia è pronta a rendersi utile anche in altri momenti, se necessario. I costi sono modici, pensati per essere accessibili a tutti: gli amici possono dividere la spesa e i genitori dormire più tranquilli. L’obiettivo non è fare impresa, ma prevenzione.
“Meglio un passaggio in più che una tragedia in meno”: con questa frase, Patrizia sintetizza l’anima del suo progetto. Una proposta che unisce buon senso, empatia e spirito di comunità, e che potrebbe presto diventare una rete strutturata di mobilità responsabile.
Per chi ha bisogno, basta una chiamata o un messaggio. Per chi conosce qualcuno che potrebbe usufruirne, un semplice passaparola può fare la differenza. Patrizia è pronta. E forse, da oggi, qualche genitore potrà chiudere occhio un po’ più serenamente.

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