C’erano anche due milioni di mascherine arrivate in Sardegna tra i 60 milioni di dispositivi irregolari individuati e sequestrati dalla Guardia di Finanza di Gorizia il 30 marzo scorso.

Le Fiamme Gialle sarde le hanno ritirate e stoccate nell’hub della Fiera di Cagliari.

Si tratta di mascherine FFP2 e FFP3 prodotte in Cina e totalmente prive dei requisiti per quelle certificazioni. Il livello di protezione e la capacità di filtraggio erano in certi casi 10 volte inferiori a quanto previsto.

A inviare le mascherine nell’Isola era la struttura commissariale per l’emergenza ai tempi della gestione di Domenico Arcuri. La Protezione Civile le ha subito ritirate e consegnate alla Guardia di Finanza non appena appreso della loro irregolarità.

Nel commentare la permanenza della Sardegna in zona rossa per la terza settimana consecutiva l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu punta il dito contro il sistema di assegnazione delle fasce.

«Siamo rossi per altri sette giorni perché nella prima delle ultime due settimane trascorse in zona rossa l’Rt è stato a 1.29 e solo nella seconda è sceso a 0.98, ma il Dpcm prevede che si mantengano per 14 giorni i valori della zona in cui si approda» commenta Nieddu ai microfoni dell’Ansa dopo un colloquio con il ministro della Salute Roberto Speranza.

«Ciò che ci sta condannando – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – è ancora una volta l’indice di contagiosità, per il resto abbiamo valori migliori di chi andrà in zona gialla. Si tratta della riprova che il sistema di zonizzazione basato sul calcolo dell’Rt va cambiato perché non è corrispondente alle caratteristiche reali delle situazioni epidemiologiche delle Regioni».