Bastione, degrado e incuria: quando fare “arte” diventa vandalismo
Da anni il Bastione vive i suoi momenti di degrado, vittima di incivili che trasformano la casa di tutti in un immondezzaio da fine settimana, con bottiglie vuote abbandonate e rifiuti vari.
Parapetto in plexiglass pasticciati, tra scritte di natura un po’ artistica e un po’ politica. Ma di certo poco adatte alla cornice cagliaritana del Bastione di Saint Remy. I writer si scatenano e allora qua e là nella terrazza Umberto abbondano i tag di svariata natura.
“Costa Nostra” si legge sotto la “torretta”, con lo splendido sfondo della piazza Costituzione e del mare. Vero, ma sono pure “cosa nostra” tutti i beni civici e servizi civici che fanno parte di un o dei monumenti simbolo del capoluogo sardo. E togliere macchie e sudiciume costa, questa volta in quattrini, davvero caro.
Da anni il Bastione vive i suoi momenti di degrado, vittima di incivili che trasformano la casa di tutti in un immondezzaio da fine settimana, con bottiglie vuote abbandonate e rifiuti vari.
In questo teatro “alternativo” i writer si abbandonano al fuoco dell’arte. Eppure, tra i pittori metropolitani ecco che si nasconde l’idiota di turno, oltre che vandalo: a farne le spese è il povero sedile in pietra lungo la parte, completamente divelto.
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