Il ministro della Salute Roberto Speranza ha riferito alle Camere sui contenuti del Dpcm che entrerà in vigore da sabato 16 gennaio.

Tra le misure che saranno adottate ci saranno il divieto di spostamento anche in zona gialla, il divieto di asporto per i bar a partire dalle 18, i nuovi parametri per l’ingresso in zona arancione e la zona bianca, che potrebbe essere istituita in quei territori dove l’incidenza del virus è di meno di 50 casi ogni 100mila abitanti con indice Rt inferiore a 1.

«Non c’è altra strada che l’unità per affrontare l’emergenza più grave dal dopoguerra – ha detto il ministro della Salute -. Attenzione, il virus è tornato a circolare molto pericolosamente. Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l’obbligo di prendere nuove misure e il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza».

«Nei prossimi mesi – ha aggiunto l’esponente del Governo Conte – sarà tutto terribilmente complicato, teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani, sarebbe errore imperdonabile rallentare a pochi metri dal traguardo, nell’ultimo miglio».

Il Consiglio dei ministri ha dato ieri il via libera al Recovery Plan, il piano di rilancio economico che sarà realizzato con 222 miliardi di fondi europei.

Il programma economico è stato varato dal Governo con i voti favorevoli di tutti gli esponenti dell’esecutivo, tranne quelli dei ministri di Italia Viva, Teresa Bellanova (Agricoltura) ed Elena Bonetti (Politiche per la Famiglia) che si sono astenute.

Il partito di Matteo Renzi dà quindi un primo chiaro segnale ufficiale di volersi defilare dal Governo Conte-bis. Ora la crisi politica è dietro l’angolo. «Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa» ha detto l’ex presidente del Consiglio alla stampa a margine del vertice.

Se IV dovesse uscire dall’esecutivo il premier Conte dovrà sicuramente procedere alla conta in Parlamento (soprattutto in Senato) per verificare i numeri della sua maggioranza.