Sardi in Europa, il Natale dei ristoratori dell’Isola durante la pandemia: “Chiusi sino all’anno prossimo inoltrato”

Ristoratori sardi in Europa, il Natale ai tempi del Covid-19.
Da ovest a est, in giro qua e là i sardi, che nella diverse parti d’Europa hanno trovato fortuna nella ristorazione. Ora però, sono tantissimi i problemi dei ristoratori isolani in questo Natale di pandemia. Così come in Italia, le restrizioni anticontagio sono state adottate anche in altri parti del Vecchio Continente.
“Fino allo scorso 11 dicembre, erano aperte solo le Terrazze”, racconta lo chef Andrea Ena, che in terra slovacca ha esportato le specialità di Sardegna. “Ora qui, a Bratislava e in tutto il Paese, è chiusa tutta la ristorazione: solo asporto e domicilio”.
Una bella batosta per chi, grazie alla cucina, ha costruito tutta la sua vita. E ora, nella Repubblica Slovacca, dove la riapertura delle scuole è prevista chissà per quando e dove le limitazioni negli spostamenti sono previste fino al prossimo 11 gennaio 2021, i tempi di riapertura di bar e ristoranti si allungano notevolmente. “Probabilmente se ne riparla al prossimo febbraio”.
Preoccupazione anche dall’altra parte del continente. In Francia, lo sa bene lo chef nuorese Salvatore Ticca, che a Parigi vive il drammatico lockdown transalpino. “Qui hanno allentato qualcosa prima di Natale. Ma per il mio settore se ne riparla non prima di febbraio 2021”.
Difficoltà economiche e lavorative che si sommano, inoltre, con la lontananza da casa. “Volevo rientrare per le feste, ma tra tampone ed eventuale quarantena ho preferito non rischiare. Il Natale l’ho passato qui”.

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