Gianfranco Zola saluta commosso il suo amico e maestro Diego Armando Maradona, scomparso oggi all’età di 60 anni.
«Addio amico mio sei stato il più grande di tutti» scrive il fuoriclasse di Oliena sulla sua pagina Instagram ufficiale.
Un rapporto bellissimo quello tra i due numeri 10. Ai tempi del Napoli “Magic box” fu il sostituto del “Pibe de oro” e da lui imparò tantissimo. Quando Diego lasciò Napoli fu lui a raccogliere la pesante eredità di quella maglietta.
Di questo Zola non si è mai dimenticato e ha sempre ricordato con affetto il suo amico e maestro di calcio, colui dal quale apprese a “danzare” con la maglia numero 10 sulla trequarti del campo.
In questa intervista della Serie A viene ricostruito anche il rapporto tra il sardo e l’argentino.
Si è spento oggi all’età di 60 anni Diego Armando Maradona, secondo tanti il più grande calciatore della storia.
Una parabola romanzesca quella del Pibe de Oro, che ha attraversato 40 anni di storia, non solo calcistica, con le maglie di Argentinos Juniors, Boca, Barcellona, Argentina e Napoli.
E proprio ai tempi del Napoli risale il più bel ricordo lasciato dal numero 10 argentino in terra di Sardegna. Il 27 maggio 1987 il suo Napoli arrivò a Cagliari per disputare un’incredibile semifinale di Coppa Italia. Da una parta i sardi, ultimi in classifica in Serie B anche a seguito della penalizzazione di 5 punti per lo scandalo totoscommesse, dall’altra gli Azzurri campioni d’Italia guidati da mister Ottavio Bianchi e da Maradona.
Fu uno spettacolo dentro e fuori dal campo. Maradona fu accolto con tutti gli onori dai tifosi rossoblù, “affamati” di grande calcio in un periodo grigio della storia del Cagliari. Vinse il Napoli, ovviamente, ma di ovvio non ci fu nulla nel rettangolo di gioco. Il Cagliari di mister Giagnoni vendette cara la pelle e per superarlo ci volle tutta la classe di Maradona: fu sua la rete delle vittoria. A dare filo da torcere al fuoriclasse argentino furono soprattutto il centrocampista campano Marco Pecoraro, Luciano De Paola, suo marcatore, e il compianto portiere sardo Roberto Dore scomparso prematuramente nel 2013, che oggi, siamo sicuri, riabbraccerà Maradona nell’aldilà.
I partenopei strapazzarono poi i sardi nella semifinale di ritorno vincendo 4-1 con doppietta di Giordano e gol di Carnevale e Muro. Maradona e compagni vinsero poi la competizione superando agilmente l’Atalanta 3-0 al San Paolo e 1-0 all’Azzurri d’Italia.
Ma fu soprattutto una festa incredibile: il Sant’Elia fu preso d’assalto, Maradona fu applaudito e osannato e tutto si svolse senza disordini.
«Non è giusto che il Cagliari vada in Serie C, questo è un pubblico da Serie A» disse Maradona intervistato da Videolina al termine della partita.
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