Giornata Mondiale della Prematurità: bimbi nati troppo presto, anche nell’Isola tante iniziative per celebrarli

Il Comune illuminerà di viola la Torre del Bastione di Saint Remy, l'Aou di Cagliari ricorda la Giornata con un dolcissimo post si Instagram e a Sassari l'Aou colorerà di viola la facciata della storica Palazzina Bompiani.
Si tratta di bambini nati prima della 37esima settimana di gestazione che, fin dai primi istanti di vita, hanno bisogno di terapie intensive neonatali adeguate poiché non hanno ancora maturato del tutto organi e apparati e non sono ancora capaci di adattarsi alla vita fuori dal grembo materno.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni, i professionisti e la popolazione sul tema dei neonati pretermine, richiamare il valore dell’assistenza e sottolineare l’importanza della prevenzione dei fattori di rischio che possono favorire il verificarsi della prematurità. Nel mondo un bambino su 10 nasce prematuro. In Italia ogni giorno nascono quasi 100 bambini prematuri, dei quali circa 20 vengono attaccati ad una macchina anziché al seno materno.
Per questo in tutte le parti del mondo oggi, nei limiti dell’emergenza sanitaria saranno promosse iniziative per celebrare questa Giornata. A Cagliari l’amministrazione comunale illuminerà col viola, colore simbolico della ricorrenza, la torre del Bastione di Saint Remy, l’Aou di Cagliari ha pubblicato la tenera foto che anche noi di Vistanet condividiamo. L’Aou di Sassari invece colorerà di viola la facciata della storica Palazzina Bompiani.
Azienda sassarese pubblica un messaggio di speranza, indirizzato idealmente a tutti i bambini pretermine e alle loro famiglie, scritto da personale della Neonatologia e Tin
«È un anno scandito dalle rinunce questo – scrivono –, dal lavaggio delle mani, dal distanziamento sociale e dalle mascherine chirurgiche. La Terapia intensiva neonatale, in questi giorni addobbata a festa per la “Giornata mondiale della prematurità” è un lontano ricordo. E mai come quest’anno avremmo voluto il nostro reparto pieno zeppo di mamme e bambini di tutte le età, a ricordarci e a ricordarsi quanto un abbraccio e un sorriso possano cambiare la giornata. Il Covid 19 ci ha fatto accettare tanti cambiamenti; da marzo la nostra vita all’interno della Tin è cambiata. È cambiato il concetto di “reparto aperto” per i neo genitori, limitando il numero degli accessi solo alle mamme, è cambiato il modo di vedere le cose. Dai primi di marzo, quando tutto è iniziato, il sentimento prevalente è stato la preoccupazione, verso l’ignoto e verso i nostri piccoli e le loro mamme. Poi, tutto ciò si è trasformato in consapevolezza. Una consapevolezza bella e forte. Il renderci conto che, anche stavolta e non con poche difficoltà, ce l’avremo fatta! C’è l’avremo fatta per noi stessi, per i genitori, ma soprattutto per i bambini. Sono loro che ci insegnano ogni giorno la tanto decantata resilienza; ci insegnano a non arrenderci, anche quando tutto sembra perduto, a guardare in faccia il dolore e le difficoltà e a provare a superarli, a osservare il mondo con occhi diversi, che la vita è bella da qualunque angolo la si guardi. Questi bambini ci insegnano ogni giorno che “anche da una piccola finestra si può guardare il mondo” e mai come quest’anno abbiamo capito che è proprio vero».

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