E se la Sardegna adesso chiedesse il certificato di negatività alle regioni arancioni e rosse?
E voi cosa ne pensate? Gli spostamenti tra regioni sono ancora consentiti per motivi di necessità, salute e lavoro anche dalle zone a rischio, con una semplice autocertificazione, ma forse sarebbe il caso di consentire alle regioni gialle di pretendere da chi arriva, l'esito del tampone
Se ne parlò per settimane del famigerato “Passaporto sanitario”, quando la Regione, emanò un ordinanza che avrebbe dovuto imporre il tampone a tutti quelli che arrivavano nell’isola, poi ridimensionata a richiesta di certificato di negatività.
Ma il Tar ha bloccato l’ordinanza, in quanto violava l’articolo 16 della Costituzione che regola la libertà di movimento dei cittadini. Adesso però la situazione, con il Dpcm del 3 novembre, è totalmente cambiata. La distinzione delle regioni in rosse, arancioni e gialle ha determinato uno scenario di rischio esplicito.
I residenti delle regioni rosse e arancioni che sono sempre più numerose possono spostarsi da una regione all’altra per motivi di necessità, lavoro o salute con una semplice autocertificazione. Ma come si fa a sapere con certezza di non essere positivi, se non ci si sottopone al tampone?
Forse sarebbe giusto in questo momento pretendere che chi si reca in una regione gialla da regioni a rischio, debba certificare con assoluta certezza e dunque con un tampone, di non essere positivo. E voi cosa ne pensate?
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