Continuano i controlli su strada dei carabinieri per garantire in città e nella Provincia il rispetto delle sempre più stringenti normative volte a contenere la diffusione del Covid 19. Nel corso della serata di ieri a Cagliari, i militari della Stazione di Pirri hanno proceduto alla contestazione amministrativa nei confronti di un 44enne nato e residente nel capoluogo, incensurato, sorpreso dai militari operanti a transitare in via Italia senza indossare la mascherina protettiva. Gli è stata inflitta una sanzione pecuniaria da 400 euro con conseguente segnalazione alla Prefettura.

Nel proseguo della serata e della notte, a Gesturi e Villamar i carabinieri del Radiomobile, nell’ambito dei servizi preventivi di monitoraggio del rispetto delle normative in questione, hanno segnalato alcune persone che circolavano in orario proibito, fra le 22.00 e le 05.00, senza giustificato motivo. Un barista 25enne di Gesturi, incensurato, è stato visto permanere oltre l’orario di chiusura sulla veranda esterna del locale, non indossando la mascherina e omettendo di far rispettare la distanza interpersonale di 1 mt da altri avventori che stazionavano all’esterno con lui, come avrebbe invece dovuto fare.

Una ragazza 27enne di Villanovafranca, disoccupata e incensurata, è stata sorpresa a camminare a piedi di notte, in via Roma nel centro abitato di Villamar e sanzionata con i canonici 400 euro.

Lunedì sera nuova puntata di Report (alle 21.20 su Rai3): ancora in primo piano il caso della riapertura delle discoteche in Sardegna.

“Il presidente della Regione dimostri di avere un briciolo di dignità e si dimetta”, scrive il consigliere d’opposizione Massimo Zedda. “Un politico che non è trasparente non è degno di ricoprire una carica pubblica. Ogni giorno dal presidente opache motivazioni e nessuna chiarezza sulle decisioni assunte per i sardi e per la Sardegna”.

Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, intervistato da TitoloV su Rai3 sul caso Sardegna sollevato dall’ultima puntata di Report: “L’apertura delle discoteche non è stato il primo caso in cui il Consiglio regionale sardo disattende i pareri del Comitato tecnico scientifico, era successo già a luglio quando i tecnici avevano messo nero su bianco di non aprire feste e sagre. Già allora si erano verificati dei contagi. La politica si prenda le proprie responsabilità».