Servizio durissimo della trasmissione tv Report di Rai 3 sulla gestione della pandemia Covid in Sardegna durante l’estate.

Attraverso ricostruzioni, interviste e ricerca di documenti la redazione di Report ha cercato di far luce sulla correlazione fra l’apertura delle discoteche avvenuta il 12 agosto per decisione del Consiglio regionale con voto favorevole della maggioranza, con la diffusione della pandemia nell’Isola e nel resto d’Italia.

Tutto ruota intorno a un documento del Comitato Tecnico Scientifico regionale che avrebbe dovuto dare parere favorevole o contrario alla riapertura. Un documento che la redazione di Report ha chiesto alla Giunta regionale di poter consultare, ma senza mai riceverlo.

Tra gli intervistati anche Massimo Zedda che ha affermato che l’opposizione questo documento non lo ha mai ricevuto.

Il consigliere regionale del Psd’Az Giovanni Satta ha parlato di telefonate ricevute da parte di soci di discoteche che chiedevano una pronta riapertura. Telefonate ricevute anche da Angelo Cocciu, consigliere di Forza Italia, e da altri esponenti della maggioranza.

A seguito di queste telefonate la maggioranza avrebbe deciso per la riapertura, nonostante la crescita dei contagi registrati in quei giorni, come ammesso candidamente da Cocciu, che forse mosso dal rimorso ha parlato apertamente ai microfoni di Report. «Sapevamo che i contagi erano in crescita – ha detto il consigliere di Forza Italia -. Abbiamo rischiato un po’. Non volevamo rischiare sulle vite umane, è che abbiamo visto che il contagio non era ancora così importante, e ci siamo detti se ci diamo 1-2 giorni magari dal punto di vista economico avrebbe aiutato».

«Avete preferito il Billionaire alla nostra salute». Questa la scritta comparsa nel pomeriggio in viale Trento a Cagliari.

Una frase scritta da persone ignote e non rivendicata da nessuno, che fa però chiaro riferimento alle anticipazioni del servizio di Report sulla pandemia in Sardegna che andrà in onda questa sera su Rai 3 alle 21.30.

La foto è stata pubblicata da Giannella Delrio e ricondivisa da decine di persone.