Nuove strette anti Covid: orario scuole, ristoranti massimo 6 per tavolo, stop alle palestre
L’obiettivo è sempre lo stesso: evitare gli assembramenti
Si attendono le decisioni del governo per limitare gli spostamenti delle persone e dare un freno ai contagi da coronavirus. I numeri restano impressionanti. In Italia altri 10.925 casi registrati in un giorno (ieri), su 165mila tamponi. I decessi sono stati 47, in calo. E la pandemia travolge l’Europa, con la Francia da ieri sera in coprifuoco dalle 21.
Si parla dunque di chiusura anticipata di bar e ristoranti e massimo 6 persone per tavolo, blocco degli sport da contatto a tutti i livelli, limitazioni per palestre e piscine, inizio delle lezioni alle 11 per gli studenti delle scuole superiori, smart working al 75%, abbassamento della capienza consentita del trasporto pubblico.
La scuola – Si sta valutando di scaglionare gli ingressi con entrata per i liceali alle 11. Il governo esclude la chiusura delle scuole e appare determinato a respingere anche la proposta di alcuni governatori di imporre la didattica a distanza per gli studenti del liceo.
Il coprifuoco – Sembra non dover essere compreso nel nuovo Dpcm fermo restando il divieto di sostare di fronte ai locali pubblici oltre le 21. Un’eventuale restrizione prevederebbe la possibilità di uscire oltre l’orario consentito solo per «comprovate esigenze» quindi lavoro o motivi di urgenza, con l’autocertificazione.
Bar e ristoranti – Per ora la chiusura è prevista alle 24. Il Dpcm in vigore impone la chiusura alle 21 nei locali dove non è previsto il consumo al tavolo. Consente invece la consegna a domicilio. Nel decreto potrebbe entrare anche una limitazione di 6 posti per tavolo.
Sport – Calcetto, basket e gli altri sport da contatto sono ora vietati a livello amatoriale e con il nuovo decreto la misura riguarderà anche le associazioni e le società dilettantistiche, comprese dunque le scuole per bambini e ragazzi.
Le palestre – Anche su questo settore una decisione definitiva non è stata ancora presa.
Smart working – Il 75% dei lavoratori dovrà rimanere in smart working. Una misura che mira a limitare i contatti all’interno degli uffici, ma anche a ridurre le presenze sui mezzi pubblici. Si tratta di un provvedimento che riguarda i dipendenti pubblici, ma potrà essere adottato anche nel settore privato con accordi mirati.
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