Cinque paesi, 500 bambini, nessun pediatra. La situazione è drammatica ad Aritzo, Belvì, Desulo, Gadoni e Meana Sardo dove abitano 6797 persone, 500 in età pediatrica. Da gennaio devono fare i conti con l’assenza di un pediatra. Poi è arrivata la pandemia. E anche se i medici di base in tutti questi mesi hanno cercato di rimboccarsi le maniche visitando anche i piccoli pazienti, ora si trovano disarmati. I bimbi hanno bisogno di un certificato medico di un pediatra per tornare a scuola, in assenza di uno specialista non possono averlo, quindi sono costretti a rimanere rinchiusi a casa. Senza neanche sapere se hanno contratto il coronavirus, non hanno la possibilità di fare un tampone, perché la prescrizione non c’è.

Sul Buras (bollettino ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna) hanno pubblicato un bando per la ricerca di un pediatra disposto a trasferirsi in Barbagia. Scelta non facile per un professionista che deve rassegnarsi a una paga inferiore rispetto a quella dei suoi colleghi massimalisti. Lo stipendio si definisce sul numero dei pazienti, il massimale è 800. Con 500 pazienti, come in questo caso, potrebbe arrivare al massimo al 62,5 per cento del compenso economico. Inoltre ci sarebbe il problema legato agli spazi dedicati all’attività professionale. Uno spazio da prendere in affitto in almeno tre paesi e maggiori spese per gli spostamenti da un comune all’altro.

Aritzo e Meana Sardo si stanno già attrezzando per trovare un spazio comunale da offrire gratuitamente al professionista che si dimostrasse interessato. Desulo ha già un suo spazio. Tutti temono di dover battagliare per non fare la fine di Fonni, rimasto senza pediatra per quattro anni. E mentre i sindaci Gualtiero Mameli (Aritzo), Gigi Littarru (Desulo) e Marco Demuru (Meana Sardo) fanno pressing con la regione per raggiungere lo scopo, i genitori, sempre più preoccupati, si preparano a formare un comitato per far sentire la loro voce.

Aeroitalia annuncia un nuovo collegamento diretto tra Cagliari e Cuneo, operativo dal 19 dicembre 2025. La rotta sarà attiva due volte a settimana, il venerdì e la domenica, e permetterà di collegare facilmente la Sardegna con il Piemonte.

I biglietti saranno in vendita da martedì 18 novembre. I voli seguiranno questi orari: Cagliari–Cuneo con partenza alle 12:30 e arrivo alle 13:50; Cuneo–Cagliari con partenza alle 14:40 e arrivo alle 16:00. Gli orari sono pensati sia per chi vuole trascorrere un weekend fuori porta, sia per chi viaggia per lavoro.

Il nuovo collegamento crea un vero ponte tra mare e montagna: i sardi potranno raggiungere più facilmente le località sciistiche del cuneese, come Limone Piemonte, la Via Lattea e le Langhe, mentre i piemontesi e i turisti del Nord Italia avranno un accesso comodo al Sud Sardegna, con le sue spiagge, i siti archeologici e la sua tradizione enogastronomica. L’aeroporto di Cuneo è inoltre un punto strategico per visitare Torino, Alba, le Langhe, il Roero e il Monferrato.

L’amministratore delegato di Aeroitalia, Gaetano Intrieri, si è detto molto soddisfatto dell’apertura della nuova rotta, definendola un passo importante nella strategia della compagnia. Anche Fabio Mereu, AD di SOGAER, ha sottolineato come il volo risponda alle esigenze dei passeggeri e rafforzi i collegamenti tra Sardegna e Nord Italia, mentre Anna Milanese, Accountable Manager di Cuneo Airport, ha evidenziato il valore aggiunto che il collegamento porterà al territorio piemontese, anche nel periodo invernale.

I biglietti sono disponibili sul sito di Aeroitalia, nelle agenzie di viaggio e sui principali portali di prenotazione online.