Al Lazzaretto di Cagliari al via il progetto Destinazione Cagliari, con l’incontro fra le associazioni e i rappresentanti delle attività produttive. Obiettivo, promuovere idee nuove per rilanciare il settore turismo nel capoluogo, martoriato dalla crisi post-Covid. Coordinatore Martino Di Martino. Tra i presenti l’assessore comunale alle Attività Produttive, Turismo e Promozione Territorio Alessandro Sorgia.

Turismo a Cagliari. Il Covid falcia alberghi e b&b

Un quadro preoccupante quello relativo ad alberghi e b&b dell’Isola, in una stagione estiva segnata dall’emergenza Coronavirus. Come illustrato da Maurizio Battelli dell’associazione Extra, un fatturato inferiore al 40%, rispetto al 2019, registrato tra gennaio e agosto. Numeri, insomma, che non possono che colpire tutti gli operatori del settore e i lavoratori stagionale, quest’anno alle prese con ristrettezze non da poco. E non meno preoccupanti sono le previsioni per il futuro, vista la “calma piatta” di prenotazioni da qui a gennaio 2021.

Cultura a Cagliari, numeri neri quest’anno

Meno presenze di turisti in Sardegna e a Cagliari, nel 2020. A rimetterci c’è anche la cultura, con la riduzione degli infopoint nel capoluogo. Come spiegato da Alessandro D’Ambrosio dell’associazione Orientare, musei civici, beni culturali e Orto Botanico, quest’ultimo fiore all’occhiello delle mete ambite dai turisti, denunciano perdite di ingressi fra il 58% e oltre il 70%, complessivamente. Continua a resistere il Palazzo Civico, grazie alle numerose iniziative e manifestazioni che richiamano numerosi visitatori locali.

Meno voli da e per la Sardegna

Meno turisti in Sardegna e inevitabilmente tagli sui trasporti, che potrebbero mettere in isolamento sempre più la regione. Fra le compagnie aeree infatti regna l’incertezza e queste virano in altre località. David Crognaletti, direttore commerciale di Sogaer, non ha dubbi. “Bisogna spingere i vettori a ritornare in Sardegna. Bastano pochi soldi per ricostruire l’80% dei numeri del 2019. Abbiamo perso il 60%, meno di altri. C’è chi è andato peggio di noi”.

Destinazione Cagliari, dall’online un aiuto per il turismo sardo

Dal progetto Destinazione Cagliari, l’idea per un possibile aiuto al turismo in Sardegna, grazie alla tecnologia. Come spiegato da Martino Di Martino, coordinatore del progetto, c’è la Cagliari Welcome  Card. Quest’ultima permetterebbe di “mappare” turisti e la loro capacità e i loro interessi di spesa, che il mercato cagliaritano potrebbe soddisfare. Uno strumento, messo a disposizione dal Comune di Cagliari, che inoltre darebbe sconti e fidelizzerebbe i clienti, senza spese per gli operatori del settore convenzionati. Dalle piattaforme Dms, inoltre, i turisti avranno la possibilità arrivare a una svariata gamma di servizi utili, dai ristoranti agli stabilimenti balneari, con un semplice click.

2020 “cigno nero”. Obiettivo, un giorno in più di vacanza per i turisti

“È bene ragionare in modo diverso , fare qualcosa che non c’è mai stato – le parole di Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna. Il 2020 è stato un ‘cigno nero’ e quello che c’è stato prima ora non conta più”. È per i turisti la proposta. “Il mercato e le proposte devono cambiare. Bisogna aumentare le occasioni per far rimanere i turisti 3 giorni, anziché 2. Dargli insomma migliori opportunità”. In attesa delle evoluzioni,all’assessore Sorgia, ora, il compito di portare al tavolo comunale tutte le proposte, ritenute valide, fatte dagli addetti ai lavori.

È giunto alla sua quarta edizione il progetto “Pur piccin che tu sia…”, una significativa iniziativa volta a promuovere la lettura ad alta voce ai neonati ricoverati, con l’obiettivo di stimolarne lo sviluppo cognitivo, linguistico ed emotivo fin dai primi giorni di vita.

Il progetto, riproposto pochi giorni fa dal comitato provinciale dell’Unicef in collaborazione con il Rotary Club Sassari, prosegue ormai da alcuni anni grazie alla collaborazione con la Clinica di Neonatologia e TIN dell’Aou di Sassari, del corso di Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione (Dissuf) dell’Università degli Studi di Sassari e del Sistema bibliotecario Coros Figulinas.

Numerosi studi scientifici degli ultimi anni hanno evidenziato come la lettura ad alta voce sin dalla primissima infanzia, anche in fase preverbale, abbia effetti positivi sull’acquisizione del linguaggio, sulla comprensione del testo scritto e, più in generale, sullo sviluppo cognitivo.

In quest’ottica, il Rotary Club Sassari, in collaborazione con l’Unicef, ha donato alcuni giorni fa al Reparto di Neonatologia di viale San Pietro una collezione di fiabe stampate su supporti plastificati che i genitori potranno leggere ai loro bambini in sicurezza e serenità.

«Accogliamo con profonda gratitudine la donazione di questi libri destinati ai nostri piccoli pazienti. Leggere ad alta voce ai neonati, anche ai più fragili, è un gesto d’amore e questo dono rappresenta non solo un segno di vicinanza, ma anche un investimento nella cura e nell’umanizzazione dell’ambiente ospedaliero», ha affermato Mario Carmine Palermo, Commissario straordinario dell’Aou di Sassari.

«I benefici della lettura ad alta voce da parte dei genitori risultano ancora più significativi nei piccoli prematuri, per i quali il ricovero prolungato può rappresentare un momento critico anche sul piano relazionale e affettivo», ha dichiarato Mariantonia Cossu, direttrice della Clinica di Neonatologia e TIN dell’Aou di Sassari.

La lettura da parte dei genitori o dei caregiver assume così una funzione preziosa: non solo come stimolo per lo sviluppo cognitivo, ma anche come esperienza relazionale, affettiva ed emozionale condivisa.

«Nel contesto delicato della Neonatologia, dove l’attenzione all’igiene è fondamentale, il progetto ha adottato soluzioni innovative ispirate anche dall’esperienza vissuta durante la pandemia di COVID-19 – ha spiegato Paolo Castiglia, presidente del Rotary Club Sassari e direttore della Direzione medica Igiene e Controllo delle Infezioni dell’Aou –  I libri utilizzati sono stati realizzati in materiale plastico igienizzabile, idoneo alla disinfezione».

«Il progetto si inserisce in un più ampio percorso pluriennale dedicato al benessere del neonato e al sostegno delle famiglie durante il periodo di degenza, con l’obiettivo di trasformare ogni momento in un’opportunità di vicinanza, crescita e amore», ha sottolineato Maria Grazia Sanna, past president del Comitato provinciale dell’Unicef.