Si temeva per la totale sospensione o quasi delle sagre, feste e fiere paesane a causa dell’aumento del numero dei contagi da Coronavirus e si attendeva un’ordinanza regionale che ne regolamentasse l’andamento. Poco fa il presidente della Regione Solinas ha firmato l’ordinanza numero 40 in materia di igiene e sanità pubblica.

Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da covid-19 nel territorio regionale della Sardegna. A decorrere dal 14 agosto 2020, sono consentite le sagre, fiere, feste paesane e processioni a cavallo. Sono anche consentite le ulteriori attività svolte negli ippodromi già riaperti ai sensi delle linee di indirizzo adottate dal Ministero delle politiche agricole.

Sagre, fiere, feste paesane e processioni a cavallo devono avere luogo esclusivamente in spazi all’aperto, purché sia assicurato, con ogni idoneo mezzo, compreso quello dell’informazione e vigilanza, il divieto di assembramento e dell’obbligo di distanziamento interpersonale, nel rigoroso rispetto di quanto previsto dal DPCM del 7 agosto
2020 e dalla scheda tecnica “sagre e fiere locali” contenuta nelle “Linee guida per la riapertura della attività economiche, produttive e ricreative” approvata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 6 agosto 2020, allegato del DPCM del 7 agosto 2020.

Sagre e feste nell’Isola a rischio. L’ultimo Dpcm del Governo, infatti, non fuga i dubbi sulla necessità o meno di un’ordinanza regionale ad hoc.

Nel mentre le Pro Loco pensano a una risoluzione della complicata situazione ben sapendo che sarà comunque impossibile ripristinare le consuete folle di presenze. Ma il portare avanti gli eventi potrebbe non essere impossibile.

Per il presidente regionale della Pro Loco Raffaele Sestu, come dichiarato all’Ansa, la proposta riguarda una maggiore qualità per meno persone presenti. Se chiudere i battenti è controproducente, “anche con poco e con poche presenze bisogna andare avanti. Puntando sulla qualità per continuare a lasciare il segno. Ma qui occorre l’aiuto della Regione: bisogna abbattere i costi dei trasporti per consentire ai turisti che stanno scoprendo i tesori dell’interno di essere qui anche a settembre”, dice Sestu.