Associazioni Libere e Cooperative Sociali del 118, tanto cuore e poca trasparenza: l’appello alle istituzioni
Oltre 90 ambulanze e più di 150 operatori ( lasciando però in servizio tutti i mezzi per garantire comunque il servizio di 118 in tutta l'isola) si sono dati appuntamento questa mattina nel parcheggio del vecchio stadio Sant'Elia per chiedere la riorganizzazione del settore, ferma da anni. Gli operatori di Associazioni Libere e Cooperative Sociali della Sardegna chiedono l'attuazione del Decreto Legislativo “Terzo Settore” dopo l'annuncio della protesta arriva la disponibilità della Regione a un incontro
È una storia lunga e travagliata quella delle Associazioni Libere e delle Cooperative Sociali del Nord e del Sud Sardegna afferenti ai coordinamenti nazionali ANPAS, AVIS, Croce Rossa, Federazione delle Misericordie. Oggi gli operatori presenti hanno chiesto più attenzione da parte delle istituzioni e la necessità di regolarizzare il sistema che fino ad ora è andato avanti con proroghe.
In particolare i rappresentanti delle associazioni chiedono l’applicazione del Decreto legislativo numero 117, Codice del Terzo Settore, in vigore da agosto del 2017. Dopo numerosi incontri con le istituzioni e le diverse amministrazioni regionali che si sono succedute in questi 3 anni, il 23 dicembre del 2019, i rappresentanti delle associazioni hanno ottenuto un incontro con l’Assessorato alla Sanità, che ha chiesto ancora uno sforzo di pazienza agli operatori, prorogando la stessa convenzione vecchia di anni fino al 30 giugno 2020. Era stato stabilito un tavolo di confronto per il 15 gennaio, mai avvenuto, poi l’emergenza sanitaria ha fatto slittare tutto.
Nonostante la situazione però il 118, durante la pandemia non ha fatto mancare il suo supporto. Gli operatori hanno sempre lavorato con dedizione nonostante il pericolo del contagio e in numerose occasioni, come hanno affermato i rappresentanti della associazioni con gravi carenze dei dispositivi di protezione individuale. E proprio in questa grave crisi gli operatori hanno scoperto che Areus, con una delibera del 25 aprile 2020 ha ulteriormente prorogato la convenzione di altri 6 mesi e questa volta senza nemmeno interpellare i rappresentanti delle Associazioni.
«Non siamo qui per protestare contro qualcuno in particolare – ha affermato Pier Paolo Emmolo rappresentante delle Associazioni libere del Sud Sardegna che fanno riferimento alla Centrale Operativa di Cagliari – vogliamo però dare un segnale forte alla politica e alle istituzioni perché si garantisca il servizio di Emergenza Urgenza 118. Dunque chiediamo che venga attivato il tavolo di lavoro per l’adeguamento della convenzione alle leggi vigenti. Che si proceda al riconoscimento ufficiale dell’organo di rappresentanza delle organizzazioni operanti nel 118. Che si avvii l’iter per la costituzione di un albo di accreditamento delle organizzazioni di soccorso sanitario. Ma soprattutto chiediamo trasparenza nella gestione delle postazioni di base per uscire dalle logiche clientelari e personalistiche». In tarda mattinata i rappresentanti delle associazioni sono stati ricevuti dalla Regione.
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