Oggi, 14 giugno 2020, compie 80 anni uno dei più grandi cantautori italiani, Francesco Guccini.

Nato a Modena nel 1940, Guccini, negli ultimi 60 anni ha scritto alcune delle pagine più belle del cantautorato italiano. 

Tra i suoi brani più celebri possiamo ricordare “Eskimo”, “Auschwitz”, “La Locomotiva”, “L’avvelenata”, “Cirano”, “Canzone per Silvia”, “Canzone per un’amica” e “Vedi cara”. 

Nella sua lunga parabola artistica, tra cui 16 album, diversi romanzi e numerose comparse cinematografiche, il cantautore modenese ebbe modo di appassionarsi anche alla cultura e alla musica sarda.

Nel 2000 fu chiamato dai Tenores di Neoneli per cantare insieme “Naschet su sardu”, una parte di Procurade ‘e moderare, l’inno ufficiale della Sardegna. Il brano, cantato benissimo da Gucccini tanto da farlo sembrare un sardo autentico, fu inserito nell’album “Barones” del coro a tenore che metteva in musica l’intero componimento patriottico isolano scritto da Francesco Ignazio Mannu. A quello splendido progetto parteciparono anche Elio di Elio e le storie tese, Angelo Branduardi, Luciano Ligabue e Francesco Baccini. 

“Procurade ‘e moderare” è una canzone che rappresenta benissimo la Sardegna e il carattere del suo popolo, gentile e mansueto, ma non incline a essere sopraffatto.

Sembra una piccola Marsigliese. Con l’inno francese condivide un anelito alla ribellione, ma lo fa in maniera più pacata. «Procurad’e moderare barones, sa tirannia chi si no, pro vida mia, torrades a pés in terra». Le prime due parole sono un invito gentile all’oppressore. «Badate bene di cercare di moderare la vostra tirannia, altrimenti, a costo della mia vita, tornerete nella polvere», suonerebbe più o meno così in italiano.

Come dire, comportatevi bene o ci ribelleremo. Nel video l’inno cantato e suonato nel febbraio 2018 dal coro di Nuoro in occasione della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (Video di Stefania Lapenna).