Il Cagliari potrebbe ricominciare ad allenarsi dal 18 maggio

La società rossoblù vuole aspettare il protocollo sanitario e regole certe anche per gli aspetti legali e contrattuali in vista della ripresa. La data ipotetica per la ripresa potrebbe essere quella del 18 maggio.
Non c’è ancora una data ufficiale, ma il Cagliari si appresta a ricominciare.
La società rossoblù vuole aspettare il protocollo sanitario e regole certe anche per gli aspetti legali e contrattuali in vista della ripresa. La data ipotetica per la ripresa potrebbe essere quella del 18 maggio.
I giocatori sono quasi tutti a Cagliari: Walukiewicz è tornato dalla Polonia nei giorni scorsi, ora c’è anche Pellegrini, che ieri ha avuto una disavventura sull’aereo diretto a Cagliari e tornato ieri notte a Fiumicino per nebbia.
L’unico non anora rientrato a Cagliari è Olsen, in Svezia: anche lui pronto a prendere il primo volo per l’Italia non appena sarà data la lista dei convocati per la ripresa delle sedute, prima individuali e poi di gruppo. Tutti i giocatori saranno sottoposti a una visita medica per escludere la presenza di casi di Coronavirus.
I 50 anni dello scudetto del Cagliari, i cavalieri che fecero l’impresa: Adriano Reginato

Anche lui, come tanti altri, ha scelto di restare in Sardegna e far crescere qui i suoi figli. Continua a seguire il mondo rossoblù, a gioire e ad arrabbiarsi per i risultati che spesso arrivano e spesso no.
Spodestato da Albertosi ma capace, quando era titolare, del record di imbattibilità iniziale del campionato di serie A con ben 712 minuti. Adriano Reginato, classe 1937, arriva a Cagliari alla fine del 1966 e ci resta fino al 1972 quando lascia il calcio giocato.
«Quello scudetto è storia. Era stata una vera impresa, non facile ma combattuta con tanto orgoglio e voglia di fare bene, un percorso iniziato tanti anni prima e che ha portato al successo. Io avevo giocato solo 35 minuti. Se non si fosse fatto male Riva, quel Cagliari avrebbe potuto lottare ancora tanto».
Anche lui, come tanti altri, ha scelto di restare in Sardegna e far crescere qui i suoi figli. Continua a seguire il mondo rossoblù, a gioire e ad arrabbiarsi per i risultati che spesso arrivano e spesso no.
«Quest’anno il Cagliari ci ha regalato tante gioie e soddisfazioni, ci ha fatto sognare. Cosa sia successo dopo non è dato saperlo: ognuno ha la propria versione. Io personalmente ho iniziato a vedere il calo a Lecce. Poi la gara con la Lazio è stato il colpo di grazia. Stavamo vincendo, poi i famosi 7’ di recupero hanno decretato l’amara sconfitta».

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