L’esito dell’operazione è stato diffuso con un comunicato da parte del comando dei Carabinieri per la tutela della salute di Roma con una nota stampa sulle irregolarità riscontrate dai Nas presso le strutture ricettive per anziani su tutto il territorio nazionale.

Tra le strutture non in regola anche tre nel cagliaritano: a Villa Lavinia di Quartu Sant’Elena il Sindaco Delunas ha temporaneamente allontanato ospiti e operatori in quanto la struttura era priva delle necessarie autorizzazioni, così come è risultata irregolare Villa Giovanna di Sinnai dove a fronte dei 24 anziani che potevano essere ospitati se ne trovavano più di 60. Infine nella Residenza Vittoria di Assemini dove veniva utilizzata acqua del pozzo non potabile anche per la preparazione dei pasti della mensa. In nessuna delle struttura è stato riscontrato alcun caso di contagio da covid-19.

A proposito della struttura integrata di Assemini i Nas con un successivo comunicato precisano che la Residenza Vittoria già prima di questa operazione era stata sottoposta a controlli, in quanto la società che la gestisce non aveva fornito documentazione sull’approvvigionamento idrico. In seguito all’ispezione era emerso che veniva utilizzata acqua di pozzo non potabile, anche per la preparazione dei pasti per tanto il Comune aveva immediatamente provveduto al trasferimento degli ospiti e alla chiusura della comunità.

La Sardegna, terra di storia millenaria e natura incontaminata, nasconde tra le sue pieghe creature affascinanti e ancora poco conosciute. Una di queste è l’Amblyocarenum nuragicum, un ragno botola la cui scoperta, annunciata nel 2014, ha entusiasmato il mondo dell’aracnologia. Questo ragno, chiamato ragno botola nuragico in onore della civiltà che ha segnato profondamente l’isola, è una specie endemica della Sardegna, rendendola un vero e proprio gioiello della biodiversità locale.

Foto realizzata da Paolo M

L’annuncio ufficiale è arrivato sulle pagine di Arachnology, il bollettino della Società Aracnologica Britannica, a seguito di uno studio meticoloso iniziato nel 2007. Nonostante fosse noto da tempo, l’animale era stato spesso confuso con un altro ragno botola, il Cteniza sauvagesi, e non era mai stato classificato in modo autonomo. La sua unicità, però, è stata finalmente riconosciuta, e la sua presenza è stata rilevata in una vasta gamma di habitat, dalle pinete e la macchia mediterranea fino agli oliveti e i giardini, dal livello del mare fino a 1100 metri di altitudine.

Il ragno botola nuragico è un ragno di medie dimensioni, con un aspetto compatto e massiccio. I maschi, di solito più grandi, misurano tra i 17 e i 25 mm, mentre le femmine si aggirano tra i 13 e i 17 mm.

Foto realizzata da Paolo M

La caratteristica più affascinante di questo ragno è il suo stile di vita. Si tratta, infatti, di un ragno botola, un abile costruttore che scava tane nel terreno e le sigilla con un opercolo, una sorta di portello fatto di terra e seta, che assomiglia a una botola. Quando una preda ignara si avvicina, il ragno esce fulmineamente per attaccarla. A differenza del Cteniza sauvagesi, il cui opercolo è spesso e tronco-conico, quello del ragno botola nuragico è sottile e morbido.

I maschi di questa specie, solitamente, si avventurano fuori dalle loro tane nei mesi estivi alla ricerca di una femmina con cui accoppiarsi. È importante notare che, nonostante il suo aspetto imponente e il suo metodo di caccia aggressivo, il ragno botola nuragico è completamente innocuo per l’uomo.

La scoperta di questa specie, endemica della Sardegna, ci ricorda l’importanza di continuare a esplorare e proteggere la biodiversità del nostro pianeta. Il ragno botola nuragico è una testimonianza vivente della ricchezza naturale dell’isola, un tesoro nascosto che merita di essere conosciuto e preservato.