(FOTO) Covid-19, nastro e picchetti per la sicurezza in spiaggia: l’idea di un ingegnere sardo
Si chiama "Safe space beach" ed è stato progettato dall'ingegnere olbiese Gianluca Langiu.
L’idea è semplice quanto efficace ed è applicabile sia negli stabilimenti, sia nelle spiagge libere: un nastro e dei picchetti per recintare la porzione di spiaggia in cui può stare ogni bagnante.
Si chiama “Safe space beach” ed è stato progettato dall’ingegnere olbiese Gianluca Langiu.
Niente plexiglass, né piattaforme balneari, né costosi privé: una semplice recinzione e tanto buon senso, che sicuramente non mancherà nell’estate del Coronavirus.
#SafebeachSpace modello #Octagon è il dispositivo per la spiaggia, il parco, gli spazi aperti. In questa simulazione si può capire meglio il semplice principio della demarcazione visiva del proprio spazio e delle distanze di sicurezza anti #Covid19.8 paletti e un nastro (es: personalizzabile graficamente), il tutto in un comodo sacchetto che non trattiene la sabbia e il tuo spazio, la tua #comfortzone è definita, nel rispetto di tutti.
Gepostet von Safe beach Space am Samstag, 18. April 2020
«L’idea dello spazio vitale da spiaggia nasce qualche anno fa, da semplice bagnante da spiaggia libera – spiega Langiu nella pagina Facebook dedicata al progetto -. Notai il progressivo e inesorabile malcostume, dovuto alla mancanza di educazione civica, da parte di molti bagnanti, nel posizionare i loro teli e ombrelloni da mare, entro pochi centimetri dalla mia postazione se non addirittura in adiacenza. Tale comportamento è comune in tutte le località balneari. Infatti non è garantita la dovuta comodità e il diritto alla privacy di singoli, coppie, famiglie o gruppi in genere.
Da questa esperienza nacque l’idea di un presidio visivo che delimitasse la mia “comfort zone” alla quale non ero disposto a rinunciare. Lo spazio vitale da spiaggia rimase una semplice idea nel cassetto, un probabile progetto futuro al quale non diedi, allora, il giusto seguito…fino ad oggi. Oggi l’emergenza pandemica legata al Covid-19 (Coronavirus) ha cambiato il nostro modo di comportarci, muoverci, rapportarci agli altri, in breve…vivere.
Il primo presidio di sicurezza per scongiurare il contagio da Covid-19 è il distanziamento sociale. Proprio in questi giorni si sta discutendo, a livello nazionale, delle misure da attuarsi per non perdere del tutto la stagione balneare, sia per quanto riguarda le concessioni/ stabilimenti balneari sia per la spiaggia libera. La norma del distanziamento sociale deve essere quindi applicata anche nelle spiagge».
«Il Safe beach Space – illustra l’ingegnere gallurese – è un presidio visivo progettato per garantire la corretta distanza tra le persone (nel caso specifico: bagnanti), attuato mediante il posizionamento di un nastro di segnalazione che delimiti il confine sicuro e la comfort zone del/dei bagnante/i. La misura di tale distanza è legata ovviamente alle prescrizioni normative per l’emergenza Covid-19. Nel caso dell’italia, attualmente, il distanziamento sociale deve essere di almeno un metro. L’SbS inoltre, mette ordine e indica ai bagnanti come mantenere le opportune distanze (proprio come avviene con i distanziatori segnaletici che troviamo nei locali pubblici, es: supermercati, poste, farmacie)».
Il nastro di segnalazione è realizzato in fibre sintetiche (provenenti da riciclo plastiche marine). Grazie alle colorazioni disponibili è sempre visibile, per soddisfare eventuali esigenze dei siti balneari (eventuali piani colore dei PUL Piani Urbanistici dei Litorali), può essere personalizzato (basti pensare agli stabilimenti balneari con i propri colori ufficiali, logo, etc) e, inoltre, è un mezzo pubblicitario efficace. I picchetti sono in plastica (sempre riciclata). Sono leggeri e facilmente infiggibili nella sabbia e già pre-inseriti nelle asole del nastro di segnalazione.
Attualmente il SbS si presenta con due modelli: Octagon per le spiagge libere e Rectangle per le aree predefinite in concessione e/o stabilimenti balneari.
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