Carbonia: i carabinieri arrestano, dopo averlo colto in flagranza di reato, un 40enne disoccupato già noto alle forze dell’ordine, per furto in un supermercato.

All’1:30 circa di questa notte i militari, impegnati in un controllo sul territorio, hanno avvistato l’uomo in via Dalmazia, mentre usciva da una porta laterale dell’Eurospin cercando di portar via due scatoloni pieni di attrezzatura da lavoro. L’uomo ha cercato di fuggire con la refurtiva ma, accortosi dei carabinieri, si è nascosto dietro lo stabile. Nonostante il tentativo di fuga è stato bloccato e arrestato.

Lo stesso, nel corso di ulteriori investigazioni, nei giorni scorsi avrebbe rubato una bombola a gas da un’abitazione. L’allarme era stato lanciato dai proprietari che si erano accorti della mancanza della bombola dopo aver provato invano ad accendere i fornelli. Nelle prossime ore l’uomo verrà processato.

Al Poetto c’è un pezzetto di spiaggia di pochi metri che tutti i cagliaritani, da generazioni, chiamano “il buco”. Si tratta di una striscia di sabbia fra uno degli stabilimenti balneari storici della spiaggia dei centomila, il Lido e quello della Marina Militare.

Qui la sabbia è rimasta, come un tempo, bianchissima e finissima: le due strutture parallele degli stabilimenti hanno permesso che si mantenesse quasi intatta, pre-ripascimento.

Questo piccolo angolo di nessuno, in realtà è sempre stato di tutti: spesso utilizzato per entrare di straforo al Lido senza pagare il biglietto, qui vige da sempre un ordinato disordine. Niente ombrelloni monocolore piantati a pochi cm di distanza come negli stabilimenti lì vicino, niente guardiani pronti a controllare l’acquisto o meno del biglietto d’ingresso, niente di niente, solo sole, spiaggia, mare.

Un luogo di ricordi per generazioni di cagliaritani che lo hanno sempre vissuto come spazio libero e comunitario. Un “buco” che viene vissuto ancora oggi, fragile e prezioso, come simbolo del Poetto di un tempo che ancora resiste.